PALERMO – Fumata nera per il trasferimento dei 20 cani assegnati tramite bando di gara del Comune alla Dog’s town, la società di Caserta in questi giorni al centro di polemiche e proteste degli animalisti palermitani. Un contrordine per motivi prettamente tecnici e probabilmente momentaneo, messo in atto stamattina dai dirigenti comunali Claudio Tedesco e Francesco Fiorino all’arrivo del furgone che avrebbe dovuto caricare i venti animali selezionati dal Comune e autorizzati dai veterinari della Asp di Palermo.
Stamattina i volontari e le guardie zoofile allertate dal consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, presente ai cancelli del canile, hanno presidiato l’ingresso della struttura allestita all’interno dell’ex mattatoio sin dalle prime ore del mattino. Dopo lunghe ore d’attesa il furgone condotto dai rappresentanti della ditta casertana è stato accolto tra le polemiche e ispezioni approfondite anche da parte di Carabinieri, Nas e Polizia municipale. Ore concitate in cui sarebbero infine emerse irregolarità rispetto al furgone in cui gli animali avrebbero dovuto viaggiare, privo di alcuni parametri tecnici necessari al trasporto di cani, alcuni dei quali con problemi comportamentali, di salute e non reinseribili sul territorio.
Oggi prima dell’arrivo del furgone le voci tra volontari, dirigenti e guardie zoofile si susseguivano senza sosta: “I cani selezionati per il trasporto non sono in condizioni di viaggiare – ha detto Ornella Speciale, coordinatore provinciale delle guardie zoofile Oipa – Non si capisce con quale criterio siano stati selezionati”. Volontari inferociti, che conoscono da tempo gli animali in procinto di partire che continuano a non rassegnarsi al bando vinto dall’Ati casertana. “Non capiamo perché questi fondi non possano essere utilizzati in maniera più costruttiva – ha detto l’animalista Angela Verace –. La vicenda di oggi è paradossale, parliamo di mezzi di trasporto non adeguati, cani selezionati senza criterio. Non c’è rispetto”.
“Il Comune di Palermo sta letteralmente svendendo i propri cani – hanno scritto in un comunicato le associazioni Animalisti Italiani, Lega Nazionale per la Difesa del Cane e OIPA – senza minimamente preoccuparsi di cosa ne sarà di loro dopo sei mesi dal trasferimento. È utopistico infatti pensare che una Srl che, ovviamente, opera in termini di profitto possa provvedere al corretto mantenimento dei cani con le proprie risorse. Ne consegue che il benessere e la salute dei cani del comune di Palermo potranno essere a serio rischio una volta effettuato il passaggio di proprietà all’affidatario del servizio. Per questo motivo stiamo valutando con i nostri uffici legali la possibilità di denunciare l’amministrazione comunale per abbandono e maltrattamento di animali”.
Polemiche anche sul protocollo di intesa siglato fra Comune e Lav, lega antivivisezione: “Non riusciamo più a comunicare con i rappresentanti della Lav – ha detto Alessandra Musso dell’associazione Lida – Ci hanno detto di avere fiducia in loro, che le cose sarebbero cambiate. Dicono frasi confuse, non prendono una posizione ufficiale e intanto stamattina noi siamo qui e di loro non c’è traccia”.
Pochi giorni fa anche la Lav però aveva sollevato non poche perplessità sulla struttura di Caserta e oggi dopo la decisione di bloccare il trasferimento ha diramato una nota ufficiale in concerto con il vicesindaco Sergio Marino: “Stop alla spedizione di cani dal canile di Palermo verso la struttura privata Dog’s Town di Caserta, sulla quale vi sono relazioni tecniche che ne provano la non adeguatezza – ha scritto Lav – A disporlo è stato il vicesindaco Sergio Marino con una lettera al dirigente del servizio Ambiente, Francesco Fiorino, che ora dovrà bloccare il trasferimento dei cani per inadempienze della ditta sui mezzi di trasporto da utilizzare. Il sindaco Leoluca Orlando e vicesindaco Marino si erano già impegnati con la Lav nei mesi scorsi a non riprendere l’attività di trasferimento dei cani in canili privati poiché incompatibili con le concrete e positive attività di prevenzione del randagismo messe a punto con l’associazione animalista nazionale, e oggetto di un progetto in corso da alcuni mesi. Marino nella lettera a Fiorino – si legge ancora – ritiene grave e non accettabile la trasgressione delle regole che mirano al benessere gli animali, esprimendo sconcerto per la stipula di un contratto senza un approfondimento complessivo in considerazione di talune carenze organizzative riscontrate”.
Intanto il contratto è firmato e come aveva affermato il dirigente Fiorino a Livesicilia.it “Per scioglierlo il Comune dovrà pagare delle penali”. Per ora gli animali restano a Palermo fino a nuovo ordine:“Siamo felici di aver contribuito a fermare questa deportazione non conforme alle regole – ha detto Ferrandelli – In ogni caso sono fortemente contrario al bando messo in atto e a questa gestione di risorse stanziate che potevano essere utilizzate in maniera più proficua. Oggi abbiamo vinto la battaglia, non la guerra. Non abbasseremo a guardia”. Anche il Movimento 5 stelle ha detto la sua: “Continuiamo ad avere perplessità sul bando e pertanto reiteriamo al Sindaco e all’Assessore Marino l’immediato blocco dei trasferimenti – ha scritto il consigliere comunale Antonino Randazzo – Basta interventi tampone per nascondere il problema e trattare i cani come pacchi. La strada da percorrere è un’altra, è la realizzazione di un nuovo canile a norma. Intanto ieri durante la seconda seduta della commissione speciale di indagine sul fenomeno del randagismo – ha aggiunto – il nostro portavoce Salvatore Siragusa ha informato la commissione stessa e l’assessore regionale alla Salute di quanto stava accadendo a Palermo. Ha anche contestualmente richiesto l’audizione urgente del sindaco di Palermo che dovrà dare esaurienti spiegazioni sul perché il Comune ha deciso di spendere quasi 400mila euro per una deportazione invece che investirli sul territorio con soluzioni che porterebbero giovamento a lungo termine sia per gli animali che per i cittadini”.
E ancora, Igor Gelarda e Elio Ficarra della Lega: “Il disinteresse del sindaco Orlando per le sorti dei suoi concittadini in questi giorni colpisce anche i cani del canile municipale dell’ex-mattatoio. Ancora una volta i soldi dei cittadini spesi senza tenere conto della soluzione dei problemi, ma nascondendoli sotto il tappeto”.