Catania – “Nello scrivere la storia della presenza ebraica a Catania nel tardo Medioevo è necessario talvolta rinunciare all’ottimismo che accompagna di regola le ricostruzioni storiografiche di un passato non tanto remoto da essere completamente avvolto dalle incertezze dei miti fondativi”, scrive lo storico Asher Salah introducendo il saggio firmato da Andrea Giuseppe Cerra dal titolo La città sepolta. Politica e istituzioni degli ebrei a Catania nel XV secolo (Rubbettino).
“Chi desidera avvicinarvisi – continua Salah – si trova invece spesso costretto ad adottare la prospettiva dell’archeologo che riesuma i reperti incongruenti di una civiltà travolta da un improvviso quanto brutale cataclisma. L’immagine della “città sepolta”, scelta da Andrea Giuseppe Cerra, sulle orme di C.W. Ceram, per descrivere quanto rimane della Catania ebraica medievale, non va dunque intesa solo come metafora del lavoro dello storico intento a ricostruire la storia sulla base di testimonianze inevitabilmente frammentarie e incomplete, ma corrisponde, in senso assai letterale, all’immensa lacuna lasciata nelle fonti da una lunga serie di eventi catastrofici”.
Tracce sepolte nel passato, dunque. Se ne parlerà sabato 21 gennaio, alle ore 17.00, nella Sala di rappresentanza dell’Accademia Zelante all’interno del Palazzo di Città di Acireale. Oltre all’autore, interverranno Michelangelo Patané (presidente dell’Accademia Zelantea), monsignor Antonino Raspanti (vescovo di Acireale) e la professoressa Cettina Laudani (UniCt). Modererà l’evento il giornalista Fernando Massimo Adonia.