Studenti contro la Buona scuola |Scattano le occupazioni - Live Sicilia

Studenti contro la Buona scuola |Scattano le occupazioni

Gli istituti superiori Archimede, Emilio Greco e Principe Umberto sono in stato di agitazione.

la protesta
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CATANIA – Natale è alle porte e, come ogni anno da tempo, scattano le occupazioni negli istituti superiori di Catania. L’Emilio Greco, il Principe Umberto e l’Archimede hanno infatti dato via alle manifestazioni per protestare contro il Governo e il decreto sulla scuola, già pesantemente osteggiato. I ragazzi affidano le motivazioni della propria presa di posizione a Facebook dove si legge il perché abbiano deciso di passare alle azioni eclatanti.

“Eccoci qui, a comunicare l’azione che abbiamo deciso di fare e soprattutto il perché abbiamo deciso di farla. Dopo aver partecipato alla prima manifestazione studentesca del 13 ottobre, giorno in cui era stato indetto lo sciopero studentesco in tutto il territorio nazionale contro la Buona Scuola del PD, ci siamo fatti un ragionamento molto semplice: dobbiamo mantenere un piano di lotta più generale (contro la Buona Scuola, e nello specifico contro il potere accentrato nelle mani del dirigente scolastico e contro l’alternanza scuola-lavoro) e un piano di lotta più locale. Dobbiamo insomma lottare e creare, opporci e costruire, resistere ed attaccare, non voltare le spalle alle barbarie, ma alzare la testa e sognare una scuola diversa, migliore, solidale, eguale, libera. Da anni cerchiamo di lavorare su questi due livelli: famoso è il nostro video-documentario contro l’alternanza scuola lavoro, le manifestazioni di piazza, le autogestioni; così come sono famose le nostre vertenze sulla precarietà dei nostri edifici scolastici, storia più vecchia della Bibbia. Sì, vecchissima: è da anni che ci battiamo affinché i nostri luoghi possano essere sicuri, agibili, ricchi di strumenti didattici, spaziosi. Mai però siamo stati ascoltati”.

Gli studenti, poi, elencano quanto fatto in questi ultimi mesi e l’assenza di risposte ricevute. Motivo per cui sono scattate le occupazioni. “Siamo stati pazienti, abbiamo seguito tutta la prassi burocratica (noiosissima), abbiamo atteso, e atteso, e atteso. Adesso basta. Adesso decidiamo noi. Adesso occupiamo. Ci vogliamo riprendere i nostri spazi, vogliamo avere visibilità, alzare la voce, imporre il nostro gioco! Perché non è vero che siamo una generazione fallita, apatica, omologata, appiattita, vogliosa solo di giocare e bighellonare. Noi siamo i giovani che vogliono scrivere la storia, che si incontrano i pomeriggi per studiare insieme e sognare insieme, gli stessi che però fanno l’alternanza scuola-lavoro, gli stessi dunque che vengono sfruttati, che lavorano gratis, che vengono abituati all’idea di precarietà, mobilità e flessibilità. Siamo quelli che vengono imbottiti di informazioni false, di nozioni, che vengono considerati dei numeri, delle cifre, dei codici, che non hanno spazio di autogestione, di confronto libera e reale, di tempo da sfruttare per attività ludiche e creative, culturali e artistiche. Abbiamo sete di sapere, per questo stiamo occupando. Sappiamo benissimo che con questo atto non aboliremo la Buona Scuola, ma che sia chiaro: quest’azione servirà a noi per organizzarci, per riprendere spazi e tempi sottratti a noi negli anni, per confrontarci, per crescere, e per dare un segnale chiaro alle istituzioni politiche di questo paese”.

 


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