CATANIA. Fibre tessili ricavate dalle bucce d’arancia. Piante infestanti trasformate in energia per centinaia di famiglie. Nessun film di fantascienza: succede in Sicilia, e si tratta solo di alcune possibilità della nostra “economia circolare”, quella che ottimizza e non “rifiuta”. Se ne parla nei giorni 24-26 Febbraio sul Treno Verde di Legambiente, che da Catania inizia il suo ventinovesimo viaggio. Attraverso l’Italia il convoglio correrà per promuovere un modello di sviluppo ecosostenibile: un sistema pratico, che impegna i cittadini nella cultura del riciclo. Perciò le quattro carrozze sono state allestite –impiegando ovviamente materiale alla sua seconda vita- in modo da illustrare veramente a tutti, con la massima chiarezza, i processi di riciclaggio coi relativi risultati: dalle materie prime ai prodotti finiti. “I rifiuti non sono ‘sporcizia’ ma risorse”: tale il concetto ribadito nel corso delle giornate. Positiva l’interazione con le classi di scuola primaria e secondaria avvicendatesi sulle vetture, guidate dai volontari di Legambiente attraverso le più semplici, efficaci e divertenti soluzioni di riciclo. E’ nelle scuole che si sta formando una generazione capace di sostituire alla logica consumistica quella del riuso e della trasformazione: l’emergenza rifiuti in Sicilia, fronteggiata da un anno e mezzo dall’apposito ufficio regionale, sta generando un vero movimento culturale. “Col progetto ‘Differenziamoci’ ”, ci ha spiegato la professoressa Gabriella Barchitta, “stiamo lanciando per le scuole degli appositi corsi di formazione”. “Ambasciatori ambientali” saranno gli insegnanti che, opportunamente istruiti, educheranno alla raccolta differenziata alunni tra i 6 e i 13 anni, appoggiati dai consorzi di riciclaggio e da associazioni come Legambiente e Rifiuti Zero. Il progetto beneficerà dei fondi regionali destinati all’educazione civica; tra le attività previste, visite alle isole ecologiche e piccoli reportages fotografici.
Dopo l’inaugurazione ufficiale del Treno, la responsabile del progetto Serena Carpentieri ha condotto stampa e istituzioni attraverso i vagoni, fino allo spazio conferenze. Qui, in un’area conferenze allestita con particolari arredi in cartone riciclato, sono stati premiati i “Campioni dell’economia circolare”: amministratori locali ed imprenditori che, tanto nella gestione dei rifiuti comunali, quanto nell’economia delle imprese, hanno messo in atto accorgimenti volti ad una seria tutela ambientale. Dalle Ecostazioni di Piazza Armerina e Caltagirone, dove i rifiuti differenziati si barattano con prodotti agricoli a km 0, ai progetti derivati dal recupero di scarti vegetali, fino ai tentativi di creare posti di lavoro, integrazione sociale e forme innovative di artigianato. Non solo utopie locali, ma una rete di idee e azioni che continua ad allargarsi. “Ostacoli sono soltanto le cattive abitudini dei cittadini e la burocrazia, vero cancro delle amministrazioni”, ha affermato Filippo Miroddi, sindaco di Piazza Armerina. Discorso ribadito da Salvatore Cocina, dirigente dell’Ufficio Speciale per la Differenziata: “E’ una battaglia per la civiltà, ci sono segnali di speranza ma il lavoro è ancora lungo. Ogni anno bruciano nelle discariche oltre 200 milioni di euro di risorse”. Le difficoltà più ampie, si è ammesso, continuano a derivare dall’illegalità: imprese ed impianti non conformi. Appare propositivo il comune di Catania, rappresentato dall’assessore Villari: “La sostenibilità”, ha affermato l’assessore, “non può essere soltanto ambientale, ma anche sociale ed economica”. Oltre all’attività divulgativa, l’altra funzione prevista per il Treno Verde è il monitoraggio dell’inquinamento acustico ed atmosferico nelle città che attraverserà: a ciò concorrerà la collaborazione con laboratori e strutture universitarie di ricerca. I risultati saranno esposti a Bruxelles il 24 Aprile, concorrendo alla discussione del pacchetto europeo sull’economia circolare. Un piano d’azione condiviso, che potrebbe cambiare il volto di molti stati d’Europa.