Il coordinatore regionale del Pdl replica a Stancanelli che aveva parlato ieri di strategia sbagliata del partito nella campagna elettorale siciliana. "I dati di tutti i partiti sono in flessione: Pd, Pdl, Udc, Mpa-Pds. Tutti. Lombardo che in questi anni ha gestito il potere in maniera organica e sistematica ha raccolto il 9% dei consensi. Se il Pdl non può esultare, mi chiedo però chi possa farlo. Tutti devono trarre insegnamento da questa tornata elettorale".

Aricò, Aiello, Vernuccio e Spampinato hanno fatto parte dell'ultimo governo regionale. Sulla scia di quell'esperienza hanno provato l'ingresso a Sala d'Ercole. Ma nessuno di loro ce l'ha fatta.

L'ex sindaco di Trapani Fazio (nella foto), una condanna alle spalle, approda a Sala d'Ercole. Molti "colleghi" con problemi giudiziari non ce l'hanno fatta: ma solo perché i loro partiti non hanno raggiunto la quota del 5%. Flop di Franco Mineo. Pettinato (Idv), che aveva annunciato il proprio ritiro dalla campagna elettorale, ha ottenuto tremila voti.

Il vincitore delle elezioni regionali nel suo primo incontro con i giornalisti cita il guerrigliero argentino: "Sono un uomo del dialogo e non dello scontro". E poi dice: "Avrò una maggioranza bulgara".

Il coordinatore regionale di Fli risponde all'ex compagno di partito: "Dopo questa elezione ha perso la sua bandiera, a cominciare da quella della coerenza e della legalità che noi di Fli manteniamo alta guardando al domani".

Profilo del deputato messinese del Pd che ha centrato ancora una volta la riconferma a Palazzo dei Normanni: con 18.664 voti è il parlamentare regionale più votato nelle nove province.

Agguerrito e diretto. Il giorno dopo la debacle elettorale del Pdl, il candidato presidente del centrodestra è un fiume in piena. Ce n'è per tutti anche per la sua coalizione alla quale manda un messaggio inequivocabile.

Stefania Prestigiacomo chiama in causa il segretario del Pdl Angelino Alfano: "Mi sarei aspettata un po' di autocritica". Poi la polemica con Cantiere popolare: "Liste compilate per favorire gli amici di Firrarello e dell'ex ministro Saverio Romano". La risposta di Maira (Cantiere popolare): "Noi partito vero. I generali senza le truppe non contano nulla".

Il sindaco di Roma: "Ora c'é un enorme bacino di persone che vuole risposte in termini di rinnovamento e di governabilità, ma anche una politica seria".

Il voto dei siciliani suddiviso tra partiti e candidati a Sala d'Ercole.

L'assemblea regionale cambia volto. Tante le novità: dallo sbarco di ben quindici grillini, alla mancata riconferma per tanti "big": da Rudy Maira a Innocenzo Leontini, da Camillo Oddo ad Alessandro Aricò. Ecco tutti i promossi e i bocciati di queste elezioni regionali.

L'ex presidente della Regione si dice pronto a un'alleanza con Pd e Udc a sostegno del governo Crocetta "sui provvedimenti importanti per la Sicilia" e "senza chiedere nulla in cambio". Su Miccichè: "L'ho sostenuto lealmente e fino in fondo".

L'ex capogruppo del Pdl a Sala d'Ercole non centra la riconferma. I grillini raggiungono quota 25%. Oltre duemila voti per i Forconi.

Prosegue il conteggio dei voti per assegnare i seggi all’Assemblea regionale. Sono 17 quelli in ballo a Catania: quattro al Pdl, 2 al Movimento 5 Stelle, 3 al Mpa, 3 all'Udc, 2 al Pd e uno ciascuno alle liste Crocetta, Nello Musumeci e Cantiere Popolare. A quasi metà dello spoglio, cambia tutto. A cominciare dal più votato: Nicola D’Agostino. (Nella foto)

Gli scrutini devono ancora terminare, ma Rosario Crocetta, il candidato alla presidenza della Regione Siciliana di Pd e Udc è stabilmente in testa da qualche ora. All'arrivo al suo comitato di Palermo la folla lo chiama già "presidente". Lui prende in mano un megafono, il simbolo della sua campagna elettorale, e parla già del suo primo giorno da governatore.