Cinquestelle ko in tutta la Sicilia | E Grillo rilancia con le Regionali - Live Sicilia

Cinquestelle ko in tutta la Sicilia | E Grillo rilancia con le Regionali

Ugo Forello e Beppe Grillo sul palco di Palermo

Dalle urne nessun sindaco M5s. Forello e Maltese male a Palermo e Trapani. Il leader vuole l'Isola

Le Amministrative
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PALERMO – Surclassati dal più ‘grillino’ dei politici a Palermo, schiacciati dallo scontro tra i due titani Fazio e D’Alì a Trapani, fuori dai giochi anche in realtà come Cefalù, Termini Imerese, Erice, Sciacca, Aragona, Palma di Montechiaro, Niscemi, Pozzallo, Avola, Palagonia, Misterbianco e Paternò. Il quadro delle Amministrative di giugno per il Movimento cinque stelle siciliano è devastante: una Caporetto andata in scena però sotto al sole di giugno. Nel primo turno nessun candidato sindaco pentastellato ha conquistato la fascia tricolore e ci sarà soltanto un ballottaggio. Le speranze di vedere issata la bandiera a cinque stelle dal balcone di un Comune siciliano sono riposte nel secondo turno di Scordia, piccolo centro da 17mila abitanti in provincia di Catania. Troppo poco per un movimento che mentre sogna il governo della Sicilia e del Paese deve fare i conti con le sconfitte di Palermo e Trapani, dove Beppe Grillo è salito sul palco e dove Ugo Forello e Marcello Maltese sono finiti rispettivamente al terzo e al quarto posto.

A Trapani troppo impari la lotta tra un gruppo giovane e i grossi blocchi di potere che si sono scontrati in quella città. Ne ha fatto le spese anche un politico navigato come Antonio D’Alì, che ha perso il ballottaggio a favore del candidato Pd Piero Savona. Soltanto un ruolo da spettatore per Maltese, giovane architetto sponsorizzato dal senatore Maurizio Santangelo e che ha portato a casa un onesto 16,8% in una città poco incline alle rivoluzioni. Il movimento entra in consiglio comunale come terzo partito dopo Forza Italia e Pd. Aspettative diverse, invece, a Palermo, dove Forello non è risucito a incanalare nei rivoli pentastellati quel voto di protesta che nel capoluogo soffre l’appeal di un candidato come Orlando, capace di impersonare allo stesso tempo la politica e l’antipolitica. Anche in questa tornata elettorale ‘il professore’ è riuscito ad apparire di lotta e di governo, annullando di fatto l’effetto catalizzatore del malcontento popolare che in altri lidi il Movimento cinque stelle esercita. A Palermo e Trapani il movimento ha pagato lo scontro di un’unica formazione con delle coalizioni che puntavano molto sull’effetto trascinamento delle liste.

Troppo basso quel 16,2% per il cofondatore di Addiopizzo che dal palco dello Zen invitava i palermitani a “riprendersi” la città e che ha risentito inevitabilmente delle spaccature nate nel movimento dopo la sua investitura a candidato sindaco. L’ala dura dei grillini – rimasta legata ai deputati defenestrati per le conseguenze del caso firme false, Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino – non ha mai digerito il nuovo corso rappresentato da Forello che a questo punto dovrà fare i conti con il ritorno dei malpancisti alla luce del risultato insoddisfacente ottenuto nel capoluogo. Tensioni che da mesi covano sotto la cenere e che ora potrebbero riaffiorare. “Ci aspettavamo di più, volevamo vincere”, le parole del giovane avvocato davanti ai primi dati non esaltanti. Oggi Forello ha trascorso una giornata al mare con la famiglia, staccando un attimo la spina con la politica, e così è il deputato regionale Giampiero Trizzino, palermitano, ad analizzare il voto e ad ammettere: “Siamo davanti a un dato in parte deludente, non possiamo nasconderci dietro a un dito. Non era ciò che ci aspettavamo – prosegue – ma è comunque una buona base di partenza”. Secondo Trizzino “le divisioni interne non hanno favorito il movimento ma – aggiunge – non sono state decisive. Orlando? Non siamo stati bravi a captare il consenso di chi un tempo sceglieva il sindaco uscente e che ora non va più a votare”.

Il bicchiere, tuttavia, non è del tutto vuoto: i grillini superano il 13% e sono la prima forza di Sala delle Lapidi quasi triplicando il numero di preferenze ottenute cinque anni fa sotto la guida di Nuti. Anche il confronto a distanza con il candidato del 2012 fa pendere la bilancia a favore di Forello: oltre 41mila voti contro gli undicimila raccolti dal candidato del 2012. Il dato di cinque anni fa, però, apparve più omogeneo con quello della lista rispetto ai risultati di oggi che vedono il M5s tre punti percentuali sotto al candidato sindaco. Nel gioco della ripartizione dei seggi i grillini sono comunque certi di ottenere almeno quattro consiglieri, ma il numero potrebbe salire. Si ritroveranno a Palazzo delle Aquile certamente lo stesso Forello, inserito in extremis nella lista dei candidati e risultato il più votato con oltre cinquemila preferenze, e Igor Gelarda, il poliziotto la cui assenza al comitato di via Scrofani lunedì sera non è passata inosservata.

In casa M5s, intanto, parla Grillo che liquida con poche parole il passo falso di Palermo sottolineando come la lista grillina “sia la prima” come in “molte città”. Il comico genovese rilancia la palla in avanti e indice nelle Regionali d’autunno una delle tappe fondamentali per il movimento: “Ci mobiliteremo per far sì che quella splendida isola diventi la prima regione a cinque stelle”, le parole di Grillo che ha fretta di chiudere il capitolo Amministrative per cercare la rivincita nel caldo autunno siciliano.


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