Il racconto dei vicini di casa: "Una tragedia annunciata".

La tradizione siciliana fa irruzione nell'inchiesta sulla morte di Antonino Zito, ucciso nel rione Bonagia a Palermo prima di essere bruciato. La bevuta con gli amici sarebbe diventata per lui un gioco mortale.

Dalla Procura è attesa la convalida dell'arresto di Giuseppe Alfredo Tornello che sabato sera ha ucciso il convivente della madre. (Nella foto, la vittima)

La vittima è Alessandro Valenti, 28 anni, sposato e padre di una bambina di 3 anni. L'omicida ha atteso l'arrivo dei carabinieri per farsi arrestare. Avrebbe agito per futili motivi. (Nella foto, l'assassino Vincenzo Valenti)

Il risveglio di Grammichele dopo l'efferato assassinio di ieri sera.

Il delitto è avvenuto attorno alle 20 di ieri in una casa di Via Calatafimi. La vittima è un rumeno da anni residente a Grammichele. L'omicida è il figlio della donna che si è presentato in caserma dai carabinieri per confessare tutto. L'intervento del sindaco.

Cosa nostra trapanese abbandona la strada del silenzio. L'imprenditore Baldassare Marino ucciso da un gruppo di killer. Spunta l'ipotesi di un collegamento con un omicidio dell'anno scorso. Secondo il medico legale, la vittima è morta per dissanguamento.

Un litigio come tanti se ne erano verificati tra il ragazzo e il padre, che, imbracciato il fucile, ha fatto fuoco. L'uomo si è poi costituito.

Il presidente del Senato: "Antonino era un validissimo servitore dello Stato, colpevole solo di aver legato il suo nome a quello di Giovanni Falcone".

La negoziante di 62 anni, Mariangela Granomelli, trovata morta ieri nella sua gioielleria 'Il dono di Tiffany' è stata uccisa con calci e pugni da un uomo che  poi è fuggito portando con sé alcuni gioielli.

Un filo rosso lega gli episodi che testimoniano la fibrillazione del mandamento mafioso di Bagheria, popoloso centro a pochi chilometri da Palermo. Un territorio dove i mafiosi scappano per evitare di essere ammazzati.

Ecco le intercettazioni che hanno portato all'arresto di tre persone per l'omicidio di Antonino Zito, ucciso a Bonagia e bruciato nelle campagne di Santa Flavia. Sullo sfondo il sottobosco di un quartiere palermitano popolato da decine di pusher e l'ombra di un altro assassinio.

"Giustizia per un innocente, liberatelo". Recita così lo striscione preparato oggi dai familiari di Nicola Mancuso, in carcere per l'omicidio di Valentina Salamone. Oggi davanti al tribunale dove era in corso l'udienza davanti al Gip si è svolta una protesta per chiedere la scarcerazione dell'adranita. La moglie Piera Castelli, accompagnata dai difensori, ha denunciato: "Non hanno nessuna prova, stanno tenendo in carcere un innocente". Tutto rinviato al 24 Settembre 2013 per l'incidente probatorio, i periti infatti hanno chiesto al Gip una proroga di 60 giorni per ultimare gli esami sulle tracce ematiche trovate su una scarpa dell'indagato.