Le romene che conoscevano la moglie dell'assassino: "Non riusciamo a spiegarci perché Mihaela sia stata uccisa". Molti i punti oscuri nel duplice omicidio, a partire dal riconoscimento del corpo di Dumitru, che sarebbe stato effettuato solo in base ad un tatuaggio. Secondo l'ispezione cadaverica, inoltre, a morire prima sarebbe stata la polacca.

"Erano le 10,30-11 di stamattina quando ho sentito un tonfo. Ho avuto paura, ma poi non ho avvertito più nulla e mi sono tranquillizzata". Comincia così la testimonianza di una vicina.

Il duplice omicidio in via Di Marco

Si era ucciso sui binari della metropolitana Giachery, a Palermo. Ma non era "solo" un suicidio. Dietro l'atroce gesto di un romeno, un duplice omicidio. Due donne uccise, Mihaela Gavril di 35 anni e Henryka Piechulska di 38. Alla base del folle gesto la delusione dell'uomo per una relazione finita.

C'era una macchina nella "piazzetta degli innamorati" la sera in cui morirono Francesca Inghilleri e Giuseppe Mignano, precipitati dalla scogliera di Cala Rossa, a Terrasini il 4 settembre dell'anno scorso. Tre persone sono state sentite dai carabinieri in qualità di testimoni. Tra di loro, anche l'ex marito della ragazza.

Omicidio nella notte a Floridia, un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Indagano i carabinieri. La vittima era "conosciuta" negli ambienti investigativi.

Il coltello con il quale il sedicenne fermato mercoledì avrebbe ucciso Massimo Pandolfo è stato ritrovato fra i cespugli vicini il luogo del delitto.

Sono coloro che hanno incendiato la macchina di Massimo Pandolfo, ritrovata nella notte. Il testimone li ha visti fuggire via dopo avere appiccato le fiamme all'autovettura. Prende corpo un'altra pista: la vittima sarebbe stata adescata e uccisa durante un tentativo di rapina.

La Citroen C3 di colore nero di proprietà di Massimo Pandolfo, assassinato ad Acqua dei Corsari, è stata data alle fiamme in una strada che si trova tra corso dei Mille e viale dei Picciotti. Gli investigatori cercano i complici del minorenne fermato ieri.

L'assassino di Massimo Pandolfo ha confessato riconoscendo la propria responsabilità nel delitto. Decisivi i tabulati telefonici della vittima dell'omicidio, maturato negli ambienti della prostituzione omosessuale. Gli inquirenti, adesso, cercano i complici del minore.

Le indagini, condotte dal pm Geri Ferrara, condurrebbero alla pista passionale maturata nell'ambiente degli omosessuali che l'imprenditore frequentava abitualmente. Perderebbe peso, invece, il filone legato all'attività lavorativa della vittima.

Ventisette coltellate, un dolore incolmabile e una certezza: l'assassino di Antonietta Giarrusso è ancora tra noi. Ad un anno di distanza dall'omicidio della venditrice di parrucche, massacrata nel suo negozio di via Dante, le indagini non sono arrivate ad una svolta. La sorella Marisa non ci sta. Punta il dito contro l'omertà di chi sa e non parla. “L'hanno uccisa come un animale - racconta al microfono di Riccardo Lo Verso -. Lei ha urlato, ma nessuno ha sentito”. Infine, lancia un appello: “Chi ha visto e ha una coscienza si faccia vivo”.

Dove si annida il movente di un delitto tanto efferato? Carabinieri e magistrati scavano nel passato e nel presente di Massimo Pandolfo, ucciso con 40 coltellate.

Alessandro, dato per morto. E invece è vivo. E' lui uno dei protagonisti del giallo di Palermo.

Due morti. Uno vero e uno presunto. Uno creduto morto e l'altro morto sul serio. Due nomi. Alessandro Porretto non è morto. L'altro - di cui vi sveliamo l'indentità - sì. Ecco la storia dell'incredibile giallo di Palermo, raccontata da Riccardo Lo Verso e Monica Panzica.