Quel giorno l’autista Vullo diede un’ultima occhiata nello specchietto. Poi racconterà: “Il giudice Borsellino si stava accendendo una sigaretta, sorrideva, non ricordo altro”. Dopo in via D’Amelio fu solo una storia di corpi e di medicina legale. Fu una storia di brandelli sparpagliati dall’esplosione, tessere da raccogliere per ricostruire il mosaico delle identità. Oggi, l’autista Vullo è un […]