PALERMO – Il voto è previsto per martedì. Ma la tensione è già altissima. Le “variazioni di bilancio”, giunte all’Ars per la discussione generale che si è svolta a Sala d’Ercole hanno già incendiato i rapporti tra governo e opposizioni. Dal Pd e da Fava, passando per il Movimento cinque stelle l’attacco è durissimo: “L’esecutivo sta tagliando le risorse destinate ai più deboli”:
Le critiche piovono negli stessi minuti in cui il presidente della Regione Nello Musumeci e i suoi assessori illustrano i risultati del primo anno di governo. “Invece di dedicarsi a presentazioni alla stampa a mezzo slides sui sedicenti risultati raggiunti in un anno di governo, – commenta infatti il presidente della commissione antimafia Claudio Fava – il Presidente Musumeci avrebbe fatto bene stamattina ad essere presente all’Ars per discutere su un disegno di legge di assestamento di bilancio che porta la sua firma e per confrontarsi con il parlamento siciliano sui suoi presunti traguardi. Da Musumeci in questi mesi – prosegue Fava – non abbiamo ricevuto atti compiuti, proposte di riforme o disegni di legge che avrebbero dovuto essere conseguenti agli annunci fatti all’atto del suo insediamento” mentre “l’Ars si trova a dover discutere di nomine nei consigli d’amministrazione determinate secondo la più antica e dorotea pratica di sottogoverno fra amici e sodali di partito”. Sui tagli, netto il giudizio di Fava: “Non possiamo non ribadire la nostra assoluta opposizione – ha detto – per quelli per i centri antiviolenza, per il banco alimentare, per gli strumenti di contrasto sociale alla mafia. Togliere un milione e duecentomila euro al fondo antiestorsioni, alle associazioni antiracket e al fondo per le costituzioni di parte civile è un pessimo segnale – ha concluso Fava – per una Regione e un governo che a parole indicano nella lotta alle mafie la loro priorità”.
Le critiche del Pd
E critiche molto dure arrivano da metà almeno del gruppo parlamentare del Pd all’Ars. “Il governo Musumeci – dice ad esempio il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo – non è credibile perché non rispetta le leggi approvavate dall’Ars e ne chiede l’abrogazione o il definanziamento sei mesi dopo l’approvazione”. Il riferimento è alla mancata ripartizione dei fondi ai Comuni che hanno raggiunto il sessantacinque per cento di raccolta differenziata, all’abrogazione dell’intervento a sostegno delle consulte giovanili ed alla sottrazione di risorse al reddito di inclusione sociale. “Esprimiamo il nostro giudizio totalmente negativo – aggiunge Lupo – ad un provvedimento iniquo che nasconde tra le sue pieghe l’ennesimo finanziamento da Tabella H, e colpisce le fasce più deboli. Stiamo discutendo una manovra di 50 milioni di euro, 46 dei quali prevedono tagli che intervengono in maniera indiscriminata e priva di logica sui capitoli destinati al sociale, ai giovani, alla legalità, ed agli enti locali, una manovra priva di equità che non tiene in alcun conto la richieste dei sindaci dei Comuni in dissesto e pre-dissesto di creare un fondo che consenta loro di prestare i servizi essenziali ai cittadini, definanzia il reddito di inclusione per le fasce più deboli della popolazione, taglia il fondo per i progetti individuali per i disabili, abolisce il finanziamento per le consulte giovanili”.
E nel merito dei tagli entra anche l’ex assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi: “Sono rammaricato – dice – per l’introduzione di un metodo, quello del rastrellamento di risorse anche in un settore fondamentale per i cittadini qual è quello sanitario e per giunta sui farmaci innovativi come gli antitumorali e i farmaci per il contrasto all’epatite C. Sottrarre risorse fondamentali del fondo sanitario e per la disabilità per bilanciare i conti di una manovra di variazione ‘brutta’ ed iniqua, – prosegue Gucciardi – e da pollice verso, non può essere ammissibile per un Parlamento che si vanta di voler rappresentare gli interessi di tutti i siciliani”. Anche Nello Dipasquale ha stigmatizzato l’assenza in Aula del governo nella seduta di oggi. Entrando nel merito dei tagli, poi, ha puntato il dito contro i tagli per “cinque milioni per le fasce più deboli, che avevamo previsto inserendo un emendamento nell’ultima finanziaria. Proprio per questo – aggiunge Di Pasquale- il presidente dovrebbe chiedere scusa ai siciliani, se non ha il buon senso di farlo, lo faccio io a nome suo”. “Siamo impantanati nella discussione di un provvedimento che, doveva servire al semplice bilanciamento dei conti ed al pagamento degli stipendi e invece, risulta chiaramente improntato alla parzialità ed all’interesse personale e che, soprattutto, dimentica le fasce più deboli della popolazione” ribadisce il collega Dem Anthony Barbagallo che aveva chiesto l’istituzione di “un fondo per i Comuni in difficoltà ed invece ci ritroviamo con un documento finanziario che fa ‘figli e figliastri’,- aggiunge Barbagallo – con Comuni che avranno una facilità di accesso alle somme necessarie ad evitare il dissesto ed altri che non riusciranno a accedere al finanziamento”.
La diretta di Cancelleri
Ha scelto la diretta su Facebook, invece, il leader siciliano del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri per sferrare il suo affondo al governo: “Con questo disegno di legge sulle variazioni – ha detto – abbiamo toccato il fondo. Un esempio su tutti: i comuni in dissesto. Stiamo avallando il principio per cui se sei nato nell’entroterra o nei piccoli comuni sei un cittadino di serie B, un miserabile, mentre se sei nato per esempio a Catania avrai i soldi della Regione per non fallire. Che poi – ha aggiunto Cancelleri – nemmeno basteranno quei soldi. Noi del M5s stiamo chiedendo un fondo unico per tutti i comuni. Ma per Nello Musumeci il territorio non è tutto uguale a quanto pare”. Non manca anche in questo caso la critica sull’assenza oggi del governo a Palazzo dei Normanni: “Non è nemmeno venuto in Aula a dibattere col Parlamento sul disegno di legge per le variazioni di bilancio. Musumeci, – ha proseguito Cancelleri rivolgendosi direttamente al governatore – sei talmente tanto intriso di logiche poltroniarie che non hai capito che a noi del M5s del vostro governo non interessa nulla: ci mettevamo al servizio della Sicilia, senza maglie politiche, per portare in Aula 20 voti buoni per risolvere qualche questione irrisolta per la Sicilia. Ma il tuo pilota automatico- ha concluso – è puntato al baratro”.
L’Anci: “Serve un confronto”
Ma le critiche non arrivano solo dall’Ars. Con una lunga lettera, infatti, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani guidata in Sicilia da Leoluca Orlando, ha espresso i propri dubbi sulla parte del disegno di legg che riguarda gli enti locali: “Il confronto – spiegano infatti Orlando e il segretario generale Alvano – si impone anche per evitare che si intervenga su una materia delicata con interventi dettati da logiche parziali sulla base di situazioni contingenti ed emergenziali, come sembra stia accadendo rispetto alle recenti modifiche al ddl sulle ‘variazioni di bilancio’”. Tensione già altissima. Per il voto, appuntamento a martedì.