Tardino pronta all'insediamento: Schifani rientra per il ricorso

Autorità portuale, Tardino pronta. La Regione prepara il ricorso

Schifani con gli avvocati dopo la scelta di Salvini
il caso
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PALERMO – A poche ore dall’insediamento di Annalisa Tardino alla guida dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, il governatore siciliano, come ha appreso l’Ansa, sarebbe rientrato a Palermo per occuparsi “in prima persona, assieme ai legali della Regione”, della stesura del ricorso contro la nomina, fatta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

L’insediamento, nessun contatto Schifani-Salvini

Il ricorso sarà presentato al Tar Sicilia, fonti ministeriali lo attendevano nel Tar Lazio. Finora non ci sarebbe stato alcun contatto tra Salvini e Schifani e dalla presidenza fanno sapere che il governatore non rilascia alcuna dichiarazione ufficiale sul caso.

Intanto domani mattina, intorno alle 9, Annalisa Tardino si insedierà all’Autorità portuale della Sicilia occidentale, nessun evento ufficiale aperto ai giornalisti, almeno le intenzioni sono queste: la cerimonia del passaggio di consegne dovrebbe avvenire con Pasqualino Monti la prossima settimana.

Il ricorso e le “illegittimità” secondo la Regione

Per Palazzo d’Orleans ci sarebbero due profili di illegittimità nella nomina di Annalisa Tardino: “Da un lato – ha fatto sapere la Regione – la totale assenza di concertazione con la Regione Siciliana, in violazione delle norme che prevedono espressamente una preventiva intesa tra le parti e, dall’altro, la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa per l’assunzione dell’incarico, anche per il ruolo di commissario straordinario, che impongono una comprovata e specifica esperienza nel settore”.

Il governatore siciliano aveva fatto sapere di non avere “intenzione di fare da notaio” davanti alle nomine nelle Autorità portuali.

Schifani ieri sarebbe stato informato della designazione con un messaggio informale su whatsapp, mentre la comunicazione ufficiale del Mit sarebbe stata trasmessa alla posta elettronica della Presidenza della Regione dopo la firma del decreto. Sarebbe venuto meno così l’auspicio di una intesa, cioè, aveva precisato, “che ci sia una preventiva interlocuzione tra Mit e Regione”.

Il Comune di Palermo: “Auspicio di una soluzione condivisa”

Nessuna comunicazione ufficiale al momento da parte del sindaco di Palermo Roberto Lagalla sulla nomina di Annalisa Tardino ma dal Comune trapela “l’auspicio che si arrivi a una soluzione il più condivisa possibile considerando l’autorità portuale un ente strategico per la città”.

L’opposizione attacca ancora

Intanto l’opposizione continua ad attaccare. “Ancora una volta Matteo Salvini – dice Mario Giambona, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana – dimostra la sua arroganza istituzionale e la totale mancanza di rispetto verso la Sicilia”. “

È l’ennesimo atto di prepotenza calato dall’alto – prosegue – privo di logica e di rispetto delle regole. Una nomina che non risponde ai criteri di competenza richiesti e che viene imposta senza il minimo coinvolgimento del Governo regionale, in violazione della legge”.

Per il vicepresidente del gruppo PD, “il sistema portuale palermitano non è un feudo da spartire tra amici di partito, né un trofeo da consegnare a chi deve essere ‘sistemato’. È un’infrastruttura strategica per la crescita e lo sviluppo dell’intera Sicilia, che ha bisogno di continuità, serietà e visione”.

Schillaci (M5s): “Bagarre per la nomina”

“Sulla recente nomina alla guida dell’autorità portuale per la Sicilia occidentale – dice Roberta Schillaci, vice capogruppo del M5s all’Ars – il centrodestra ha messo in luce tutte le sue lotte intestine. La bagarre legata alla nomina di Annalisa Tardino ha fatto emergere che non riescono a trovare la quadra nemmeno davanti a una scelta così importante”.

“Da un lato – continua – Salvini che decide in solitaria, dall’altro Schifani che annuncia subito ricorso sulla scelta del leader del carroccio. Nel centrodestra è in atto una disfida ad occupare una casella, una poltrona decisionale, anziché individuare una figura di alto profilo, con criteri oggettivi, e all’altezza del lavoro svolto in questi anni da Pasqualino Monti”.

Faraone: “Con Salvini lo spartito è cambiato”

“Chiunque arrivi a Palermo e faccia un giro nell’area portuale non può che restare colpito dal cambiamento: in pochi anni è diventata un polo produttivo, architettonico e turistico di livello europeo. Il merito va soprattutto a Pasqualino Monti, nominato ai tempi dal ministro Graziano Delrio durante il governo Renzi. Allora si scelse la competenza, non la tessera di partito”. Lo scrive in un post social il deputato Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva.

“Con Salvini, invece, lo spartito è cambiato: la competenza non serve, basta la tessera giusta. Così Palermo – spiega – si ritrova omaggiata della nomina di Annalisa Tardino, ex europarlamentare leghista rimasta senza incarico dopo la mancata rielezione. Una scelta che sa tanto di premio di consolazione: i cittadini non l’hanno voluta, ma ci pensa il capo della Lega a garantirle la poltrona”.

“Nel curriculum della Tardino di porti non c’è traccia: avvocato di professione, un passaggio a Bruxelles, e in fatto di trasporti forse solo qualche biglietto del traghetto per lo stretto di Messina. Ma a Salvini – conclude Faraone – non interessa”.


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