CATANIA – Giunta battuta sulla Tari. La delibera presentata dall’amministrazione comunale, che prevedeva la riduzione dell’1,5 per cento sulla bolletta – riduzione minima possibile grazie a un avanzo di circa 1 milione e 600 mila euro sulla voce di bilancio – è stata infatti ribaltata da un emendamento presentato dall’opposizione – nato dalla fusione di quello di Vincenzo Parisi, di Grande Catania e quello a firma di Manlio Messina e Tuccio Tringale di Area Centro Destra – e votato anche dalla maggioranza (Articolo 4). Due i consiglieri della squadra che sostiene Enzo Bianco hanno abbandonato l’aula per protesta, al momento del voto, Agatino Lanzafame e Salvo Spadaro.
L’emendamento che, di fatto, ha ribaltato le intenzioni dell’amministrazione comunale non prevede alcuno sconto, seppur minimo in bolletta, ma l’utilizzo delle somme disponibili per realizzare politiche volte all’educazione ambientale a all’aumento delle percentuali di raccolta differenziata, come l’aumento del numero dei cassonetti, l’educazione ambientale nelle scuole, ecc. “Una grande vittoria – afferma Parisi. Abbiamo trasformato un esiguo taglio delle tasse, 1,5 euro ogni 100, in qualcosa di reale, riportando concretezza a Palazzo”.
Molto critico, al contrario, Lanzafame, che considera un’occasione sprecata l’aver vincolato le somme disponibili per idee che definisce “fumosi”, e che al contrario proponeva di seguire l’idea del sindaco, riducendo seppur di poco le tasse, oppure destinare i soldi a ridurre il peso fiscale alle famiglie svantaggiate. “Grazie all’emendamento – spiega – non si favoriscono le fasce deboli e le somme vengono riservate a non bene precisate attività”.
