Tasse comunali, lotta all'evasione | "Al via i pignoramenti per i morosi"

Tasse comunali, lotta all’evasione | “Al via i pignoramenti per i morosi”

Tre liste per 10mila evasori, il Comune passa all'attacco.

PALERMO – Il Comune passa all’azione, “Palermo non è, e non può essere un paradiso fiscale. Da oggi si cambia marcia”. Parlano così il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Bilancio Antonio Gentile che oggi, insieme ai vertici provinciali di Riscossione Sicilia, hanno presentato il piano di rientro per l’evasione da Tari. Un’evasione che negli ultimi 4 anni ha creato un buco di circa 200milioni di euro nelle casse del Comune e che ha messo in ginocchio il servizio di raccolta rifiuti in città.

“Un’operazione triangolo” l’ha chiamata Gentile, che si è svolta in tre fasi: “Nella prima abbiamo avvisato la cittadinanza di questa fortissima evasione, soprattutto fra le imprese e attività commerciali, sfioriamo il 70 per cento – ha detto – la seconda fase ha visto la creazione di tre regolamenti diversi per consentire ai cittadini di mettersi in regola con il pagamento. Oggi questi regolamenti sono al vaglio del Consiglio comunale, il primo è stato approvato il mese scorso . Oggi – ha continuato – siamo ufficialmente entrati nella terza fase, ovvero all’azione, con il pignoramento contro terzi nei confronti di chi nonostante le cartelle, gli avvisi e le sollecitazioni continua a non pagare”. Il comune ha consegnato oggi tre liste di evasori: la prima composta da circa 500 soggetti proprietari di immobili locati, che nonostante percepiscano elevati canoni devono al comune più i 18milioni di euro. La seconda lista è composta da quasi 5mila soggetti titolari di conti correnti che hanno un debito complessivo di 50milioni di euro e un terzo elenco di 5mila contribuenti che percepiscono redditi da lavoro con un debito complessivo di 9milioni di euro. E’ su questi tre gruppi che si concentreranno già dalla prossima settimana gli sforzi di Riscossione Sicilia che potrebbero attivare pignoramenti, fermi amministrativi e prelievi dai conti. Misure precise che seguiranno una procedura chiara: se è trascorso un anno dall’invio della cartella esattoriale, Riscossione si impegnerà a mandare una notifica di intimazione tramite Pec, dopo 5 giorni, se il debitore non inizia l’iter di rientro, scatterà immediatamente l’azione di pignoramento. Per i redditi non da lavoro, come nel caso dei canoni d’affitto, il pignoramento è totale, ovvero arriverà comunicazione agli affittuari che non dovranno più versare le somme ai proprietari degli immobili, ma direttamente al Comune. E ancora, nel caso in cui ancora la cartella non sia stata inviata, le procedure si attiveranno immediatamente. Se invece gli evasori percepiscano redditi da lavoro, la comunicazione arriverà direttamente ai datori di lavoro che attiveranno le procedure per trattenere un decimo dello stipendio. Ad esempio, per uno stipendio di 1500 euro, il Comune tratterrà 150euro.

“Il nostro obiettivo, come quello dell’amministrazione comunale – hanno detto il direttore della sede di Palermo di Riscossione Antonio Di Martino e Salvo Bisconti dell’ufficio grandi evasori – è quello di agevolare i pagamenti, non certo quello di attaccare i cittadini. E’ pur vero però che è necessario difendere e restituire servizi decorosi a chi fino ad oggi non ha mai evaso le tasse”. Per recuperare le somme mancanti, Riscossione e il Comune hanno messo in campo diverse modalità di rateizzazione: intanto la Tari del 2018 potrà essere pagata in quattro rate, a febbraio, aprile, settembre e novembre. Un secondo regolamento consentirà a coloro che hanno ricevuto avvisi di accertamento di pagare i debiti pregressi in 12 mesi per debiti da mille a 5mila euro, in 24 mesi per debiti da più di 5 mila euro a 15mila euro ed infine in 36 mesi per debiti superiori a 15mila euro. E ancora, il Comune ha messo sul tavolo un terzo regolamento per il ravvedimento operoso estendendolo da 1 a 5 anni. Se il contribuente non ha ricevuto un avviso di accertamento può rientrare del suo debito pagando una sanzione ridotta: si passerà dal 30 per cento al 5 per cento.

“Sappiamo bene che la conoscenza è potere – ha detto Orlando – questo passaggio all’azione arriva dopo una lunga fase di studio e approfondimento. Non la definirei un’azione repressiva – ha aggiunto – anzi credo che stiamo dando tantissime possibilità agevolate a chi vuole mettersi in regola con i pagamenti. E’ necessario mettere in sicurezza la Rap, non solo consentendo all’azienda di pagare i dipendenti, ma mettendola nelle condizioni di offrire un servizio migliore per tutta la città”. E ancora, “Agli esercenti in regola verrà inviata una “Attestazione di regolarità fiscale”, una sorta di bollino che si potrà affiggere nelle vetrine – ha detto il primo cittadino in accordo con Gentile – Ulteriori provvedimenti sono al vaglio del Consiglio comunale, come revocare l’autorizzazione all’uso del suolo pubblico a chi non ha pagato Tari e Tosap”.

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