Giallo-verdi ancora spaccati. La maggioranza torna a litigare al suo interno, su un tema da sempre divisivo per i partiti della coalizione di governo: il completamento del tratto ad alta velocità che collega Torino a Lione (la cosiddetta “Tav”).
Ieri, infatti, è arrivato un primo responso dalla commissione di esperti, nominata sette mesi fa dal governo per valutare rischi-benefici del cantiere. Secondo quanto affermato dal numero uno del team di tecnici, Marco Ponti, il completamento dell’infrastruttura non sarebbe un investimento particolarmente vantaggioso per il nostro paese. A prendere la palla al balzo è stato il ministro ai Trasporti Danilo Toninelli, voce storicamente scettica sull’alta velocità, che ha confermato la bocciatura da parte degli esperti. Nelle prossime ore toccherà proprio all’esponente del governo giallo-verde esporre punto per punto la relazione tecnica a lui presentata. Ma la questione, al momento, sembra essere tutt’altro che conclusa.
Ad alzare le barricate è stato infatti il vice premier Matteo Salvini. Intervenuto ieri sera a “Porta a Porta”, il leader del Carroccio ha affermato di volerci vedere chiaro nel rapporto presentato da Ponti (“Voglio leggere queste motivazioni”). Ma Salvini è tornato alla carica su un possibile coinvolgimento degli elettori, per decidere il destino dell’opera. “Facciamo un referendum del nord“. Un’idea che sembra aver accolto il placet del governatore lombardo Attilio Fontana e di quello piemontese Sergio Chiamparino.