PALERMO – Più soldi ai Teatri, tagli alle Università. Crescono i fondi per la propaganda, scendono quelli per gli istituti che si occupano dei ciechi. Dopo l’approvazione della Finanziaria c’è chi brinda e c’è chi piange, tra gli enti presenti nel cosiddetto “Allegato 1”, ciò che resta, in qualche caso della vecchia Tabella H. Eppure, rispetto alla legge di stabilità 2017, la tabella prevede un incremento di oltre un milione e mezzo dato che l’anno scorso erano stati erogati fondi per 241,6 milioni di euro mentre nel 2018 saranno stanziati 243,2 milioni. Ma se in tanti hanno avuto di più, i tagli non mancano.
Più soldi ai Teatri
I primi numeri interessanti sono quelli che riguardano la cultura. Per ciò che riguarda i finanziamenti ai teatri la linea alla fine è stata quella di un incremento seppur sensibile dei fondi. La proposta del governo aveva arrotondato per eccesso i finanziamenti per tutte le istituzioni teatrali, così, ad esempio, se al Teatro Massimo di Palermo nel 2017 erano andati 6 milioni e 362mila euro nel 2018 andranno 6 milioni e 700mila euro. Al “Biondo” fondi sostanzialmente confermati così come al “Pirandello” di Agrigento. Al “Bellini” di Catania vanno 800 mila euro in più, allo Stabile del capoluogo etneo 60 mila euro in più, 95 mila euro in più alla Fondazione orchestra sinfonica.
In questo gruppo di finanziamenti, certamente a parte va trattato il capitolo riguardante l’ente autonomo regionale “Teatro di Messina” che vede attribuirsi dall’Ars maggiori fondi per 600mila euro rispetto al ddl esitato dalla giunta e addirittura quasi 800mila euro rispetto ai fondi erogati nel 2017. Boom di finanziamenti per “Taormina arte” che riceve 600 mila euro circa in più rispetto al 2017.
I tagli all’Università
Se a teatro si ride o si tira un sospiro di sollievo, dopo i paventati tagli di alcuni giorni fa, così non sarà nelle Università e negli enti per il diritto allo studio. Il governo non ha stanziato nulla per finanziare maggiori borse di studio per la scuola di specializzazione in medicina. Nel 2017 erano stati destinati per questo 3,5 milioni, stavolta neanche un euro. L’Ars ha disposto minori risorse per i Consorzi universitari a cui andranno 3,2 milioni a fronte dei 3,8 milioni proposti dalla giunta mentre 11 milioni (grazie a una variazione arrivata sul ‘gong’ della Finanziaria) andranno agli Ersu mentre la giunta aveva chiesto di confermare i 12,2 milioni stanziati nel 2017 dal precedente governo. Unico investimento in crescita che il Parlamento siciliano ha varato è quello per le attività sportive nelle università. Nel 2017 erano stanziati per queste finalità 114mila euro, mentre nel 2018 saranno 232mila euro.
In questa situazione di diminuzione dei finanziamenti possono festeggiare al polo universitario di Enna che con un milione e ottocento mila euro di stanziamento, vede aumentare i fondi a propria disposizione di circa 300 mila euro. Per quanto riguarda invece il settore della Formazione, l’Ars e il governo hanno destinato 10 milioni in più al fondo per i corsi Oif dove andranno complessivamente 20 milioni.
Antiracket e propaganda
La manovra con “una mano dà e con una mano toglie” anche al mondo dell’antiracket. Ci sono oltre 500mila euro in più al fondo di solidarietà per le vittime di richieste estorsive mentre diminuiscono i fondi per le associazioni che si occupano di antiracket, ai figli degli organi delle vittime della mafia e della criminalità, agli indennizzi per gli imprenditori che subiscono danni in quanto vittime di minacce e a tutte le altre voci riguardanti questo tipo di finanziamento.
Cresce, poi, il fondo per lo sviluppo della propaganda dei prodotti siciliani. Nell’ultimo bilancio della passata legislatura erano stati destinati solo 44mila euro. La giunta ha disposto una spesa di 3 milioni. L’Ars ha persino rimpinguato il fondo di un altro milione e ora per la propaganda dei prodotti siciliani sono stanziati 4 milioni. Lo stesso vale per le spese dirette all’incremento al movimento turistico verso la regione e il turismo interno. L’anno scorso era stata approvata una spesa di 1,9 milioni di euro. Nel 2018 è prevista una spesa di quasi 5 milioni (era più di sei milioni, prima di un intervento di riduzione avvenuto nel corso della votazione degli articoli della manovra).
Meno fondi per i ciechi
Tagli rispetto alla finanziaria 2017 e rispetto alle previsione della giunta per gli istituti per ciechi e sordomuti. Tra questi, l’unico a salvarsi è l’istituto “Helen Keller” che avrà 150mila euro in più rispetto all’anno scorso. All’Unione italiana ciechi erano stati inizialmente ridotti i finanziamenti di 400 mila euro poi ripristinati con un emendamento nelle ultime ore di esame della manovra, mentre all’Ente nazionale dei sordomuti 53 mila euro in meno e al “Florio e Salomone” andranno circa 300 mila euro in meno.
Infine, ci saranno meno soldi per l’Azasi, per l’Ems e per Espi (in liquidazione) per l’Irsap, per la Resais per ciò che concerne gli ex lavoratori dell’ente Fiera del Mediterraneo. Rispetto all’anno scorso ci saranno più soldi per il Ciapi che avrà 2,2 milioni (circa 100 mila euro in più). Avrà 150mila euro in più rispetto all’anno scorso il Coppem.