ROMA – È stato firmato stamattina al Ministero del Lavoro, a Roma, l’accordo di cassa integrazione per tutti i lavoratori della Tecnis, l’azienda di Catania con cantieri in tutta Italia raggiunta da una interdittiva antimafia. Lo rende noto la Fillea Cgil del capoluogo etneo. La misura è retroattiva e parte dal 21 dicembre 2015. All’incontro romano erano presenti le segreterie nazionali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e le segreterie generali provinciali di Fillea e Filca Catania. Domani, nel corso di un incontro nell’Ufficio provinciale del Lavoro di Catania, sarà stabilita la modalità di applicazione della cassa integrazione per tutti i lavoratori siciliani delle aziende interdette. “Siamo soddisfatti dell’esito dell’accordo – commentano i segretari generali catanesi di Fillea e Filca Giovanni Pistorio e Nunzio Turrisi – soprattutto perché i fondi destinati erano decisamente insufficienti, ma grazie all’intervento del Ministero è stato possibile chiudere la partita a favore dei lavoratori anche in considerazione del fatto che a partire dall’1 gennaio 2016 non sarà più possibile concedere cassa integrazione a lavoratori di aziende sottoposte ad interdittiva antimafia. Un obiettivo raggiunto all’ultimo minuto ma che tutela i dipendenti dell’azienda”.
Intanto, la sezione fallimentare del Tribunale civile di Catania, presidente Adriana Puglisi e giudice delegato Lucia De Bernardin, “rilevata la sussistenza di tutti i presupposti di legge e l’assenza di opposizioni alla richiesta formulata dalla Tecnis”, ha disposto “il divieto di iniziare o proseguire le azioni cautelari o esecutive e di acquisire titoli di prelazione se non concordati sul patrimonio della stessa società, assegnando il termine di 60 giorni per il deposito dell’accordo di ristrutturazione”. Il provvedimento del Tribunale consente alla Tecnis di avviare la ristrutturazione del proprio debito sotto ‘l’ombrello protettivo’ dello strumento di ricomposizione della crisi prescelto dalla società. In precedenza il Tribunale aveva già autorizzato il pagamento degli stipendi e le 13sime mensilità dei lavoratori, fondamentali per garantire la continuità aziendale. La prosecuzione del piano è stata possibile dopo il provvedimento prefettizio che ha permesso di proseguire l’accordo di ristrutturazione sotto il monitoraggio del commissario Saverio Ruperto, permettendo l’avvio di prospettive di risanamento e ripartenza della Tecnis.