CATANIA – Una pagina importante per l’archeologia isolana è stata scritta lo scorso 16 febbraio quando è stato siglato l’accordo per una convenzione operativa finalizzata all’attivazione di nuove e sofisticate attività di ricerca nell’area del “Parco archeologico e paesaggistico della Valle dell’Aci”; attori della convenzione operativa sono il Polo Regionale per i siti culturali di Catania e l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR). La convenzione prevede un variegato programma di attività multidisciplinari che vedrà la attiva partecipazione dei ricercatori dell’IBAM e di giovani studenti e laureandi dell’Università di Catania.
La firma dell’accordo che è stata, personalmente, autorizzata dall’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Carlo Vermiglio, e dal Dirigente Generale del Dipartimento regionale, Gaetano Pennino darà la possibilità, nei prossimi due anni, ai ricercatori dell’IBAM/CNR di poter investire in ricerca dando l’avvio ad una ricca serie di iniziative scientifiche e programmi di ricerca anche di livello internazionale.
Uno degli scopi principali di questa convenzione è quella di sperimentare e applicare nello straordinario contesto del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dell’Aci metodologie di indagine archeologica innovative e, fin’ora, mai messe in campo al fine di raggiungere il più ampio possibile livello di conoscenze su questo prezioso scrigno di storia siciliana. La convenzione consentirà, infatti, di dare nuovo impulso alle attività di scavo archeologico, oramai da troppo tempo ferme, nel sito di Santa Venera al Pozzo.
In questa nuova attività di ricerca e studio l’IBAM/CNR profonderà tutte le proprie conoscenze e expertise così come già fatto con altri siti archeologici catanesi quali le Terme Achilliane e l’Anfiteatro Romano di recente tornati fruibili alla popolazione grazie, anche, all’attività del personale dell’istituto di ricerca del CNR guidato dal suo infaticabile direttore, Daniele Malfinata. Entusiasti i commenti della dottoressa Maria Costanza Lentini, direttrice del Polo regionale per i siti culturali di Catania, che nel corso della cerimonia di firma dell’accordo ha dichiarato: «Dal mio insediamento alla guida del Polo regionale di Catania ho avviato, facendo tesoro dell’esperienza passata alla guida del Parco di Naxos, una forte politica di integrazione e dialogo con tutte le istituzioni che operano nel territorio dal 6 luglio 2016».
E ancora, «Con l’IBAM abbiamo in cantiere iniziative che vanno dallo scavo, alla formazione: vogliamo mettere su delle summer school dedicate da svolgere direttamente in situ, con studiosi esperti, organizzare conferenze, aprire, soprattutto, il parco alla città e alle scuole realizzando un percorso di visita con supporti multimediali per far conoscere, immersi nella natura, pezzi di storia di questa fascia costiera così bella altrimenti destinata a restare in ombra. Tutto coinvolgendo anche i Sindaci dei Comuni che gravitano attorno al Parco, il nostro personale che con iniziative nuove e vivaci ci aiuterà molto a raggiungere, in breve tempo, risultati importanti».
Non meno entusiasta di questo accordo si è dimostrato il Direttore dell’IBAM/CNR, Dr. Daniele Malfitana, che ha dichiarato: «Sono molto felice per la firma della convenzione tra l’IBAM e il Polo regionale di Catania per ragioni diverse, che convergono verso il riconoscimento, anzitutto, dell’importanza di contesti archeologici e paesaggistici così strategici per la Sicilia in cui sperimentare soluzioni all’avanguardia che consentono di arrivare con successo alla divulgazione e alla comunicazione dei risultati della ricerca scientifica. E poi – continua Malfitana – perché al Parco delle Aci abbiamo tutti gli ingredienti propri della trasversalità dei beni culturali: dall’archeologia, al paesaggio, al museo, agli spazi per la divulgazione. Insomma un sistema variegato di elementi che può davvero consentire di assumere il Parco delle Aci come luogo ideale in cui tradurre in realizzazione pratica tutto ciò di cui oggi si parla quando si pensa a come rendere vivo il nostro patrimonio culturale. Se poi pensiamo a tutte le realtà che ruotano attorno al Parco, da Acireale in primis fino ai borghi marinari di Aci Trezza, possiamo avere un’idea di quel sistema integrato che un polo culturale dovrebbe costituire come peraltro ribadito dal recente riconoscimento da parte del MiBACT al progetto Polo Strategico Turistico Culturale “La Terra dei Giganti” coordinato dal Comune di Acireale cui l’IBAM ha contribuito anche alla stesura scientifica».