CATANIA – La Filcams etnea sta attraversando una fase di reggenza. E’ stato un periodo “caldo” alla Camera del lavoro di Catania, dove negli ultimi mesi si è consumato un piccolo terremoto. Tutto nasce dai malumori di diversi lavoratori e sindacalisti in merito alla “gestione poco condivisa” e al “modus operandi” dell’ormai ex segretario della Filcams, Salvatore Leonardi. Questi mal di pancia hanno portato a metà giugno a una riunione di direttivo parecchio infuocata e alla mozione di sfiducia nei confronti del segretario. La sfiducia però è stata invalidata per un cavillo tecnico così, Leonardi si è dimesso di sua sponte. L’ex segretario, va detto, attualmente ricopre un altro incarico: segretario regionale della Filcams. Contestualmente sono arrivati a Catania due pezzi da novanta del sindacato: la segretaria nazionale della Filcams Maria, Grazia Gabrielli e Andrea Montagni. Quest’ultimo è stato nominato reggente della Filcams etnea per traghettare la categoria verso la creazione di una nuova segreteria e fare chiarezza sulla gestione dell’ex segretario.
Una notizia passata in sordina, almeno fino a stamattina quando Montagni si è concesso un’uscita pubblica in occasione dello sciopero dei lavoratori Coop a San Giuseppe La Rena. Montagni spiega così il ruolo che sta svolgendo a Catania. “Il direttivo di fronte alle dimissioni in blocco della segreteria, d’accordo con il nazionale ha eletto un reggente che traghetterà la Filcams verso un nuovo segretario e una nuova segreteria”. “Non si tratta di un commissariamento che presuppone lo scioglimento della struttura– precisa – il direttivo e i dirigenti sono gli stessi”.
Dopo la pubblicazione dell’articolo Andrea Montagni ha inviato una nota di precisazione che pubblichiamo integralmente. “Spiace doversi occupare in una giornata nazionale importante per i lavoratori della grande distribuzione e della cooperazione, di un argomento così spiacevole e cosi mal raccontato, ma la mia presenza a Catania non è affatto legata al controllo della correttezza dell’operato del sindacato Filcams e dell’ex segretario. Al contrario, l’obiettivo è quello di favorire le condizioni per il superamento di un contrasto politico interno che ha prodotto le dimissioni del segretario e della sua segreteria. Sarebbe bastata una più approfondita verifica fra le parti in causa per appurare la verità “.
Andrea Montagni, presidente del direttivo nazionale Filcams Cgil e reggente Filcams Catania