CATANIA – La notizia è bollente e porta la data del 7 ottobre. Una decisione che potrebbe ribaltare la sorte di centinaia di aspiranti studenti in medicina, architettura e psicologia nell’ateneo etneo. È proprio di ieri infatti la notizia dell’accoglimento da parte del Tar del Lazio Sezione III bis con decreto del primo ricorso dell’Udu, che ha fissato l’udienza per la decisione collegiale al prossimo 5 novembre.
Un vizio formale alla base del caso. “Un esercito di studenti è stato escluso da tutti i numeri chiusi, medicina, architettura, psicologia e non potranno studiare per un vero e proprio vizio formale, ovvero la mancata sottoscrizione della scheda anagrafica del test” – si legge nella nota diramata dall’Udu.
Mille ricorsi sarebbero già pronti. “Sono pronti già tantissimi ricorsi per studenti di tutte le graduatorie che versano in questa situazione – spiega il coordinatore dell’UDU Jacopo Dionisio – il ministero si trova ad un bivio, poiché le graduatorie sono state già pubblicate, non accoglieremo la soluzione giudiziale di compromesso di accettare solo questi mille studenti in sovrannumero, tutti hanno diritto a studiare”.
Una lotteria che non funziona. Così definiti dal portavoce Udu i test di ammissione: “il sistema si presta a irregolarità e distorsioni che danneggiano gli studenti. Continuiamo a chiedere con forza un tavolo ministeriale per iniziare a discutere del superamento della legge 264 del 1999 e dell’attuale meccanismo d’accesso ai corsi universitari”.
L’intervento dei legali. “L’omissione della scheda anagrafica non si è trattata di una leggerezza da parte dei candidati – spiegano gli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, che hanno patrocinato il ricorso – ma di un vero e proprio buco nelle istruzioni ministeriali, giacché gli studenti alla fine della prova si sono ritrovati privi di penna in quanto ritirata dalla commissione”.
Stando a quanto emerso dagli approfondimenti esisterebbe la possibilità materiale che i test vengano annullati, così come conclude Dioniso: “Lo scenario è più vasto di ciò che si pensava, quanto emerso coinvolge l’intero concorso e potrebbe invalidarlo. Adesso abbiamo dato un senso alle migliaia di segnalazioni pervenute, pubblicheremo presto sul nostro sito tutte le informazioni su come intendiamo muoverci, caso per caso”.