PALERMO – Questione di metodo e questione di risparmio. Sui due versanti il segretario regionale della Cgil Medici Renato Costa critica la mini-riforma sanitaria, inserita inserita nella legge di stabilità varata dalla giunta Crocetta. Secondo quanto deciso dal governo regionale, infatti, sono stati introdotti due nuovi ticket. Il primo è di un euro a ricetta per i soggetti non esenti. Il secondo invece prevede per i ricoveri un ticket da 10 euro al giorno per i componenti di nuclei familiari con reddito superiore a 50 mila euro. Il costo del ticket sale a 25 euro al giorno per i redditi oltre i 100 mila euro. L’ex assessore designato alla Sanità del ticket Marano-Fava alle recenti elezioni regionali sottolinea come la salute “sia un diritto ma indubbiamente anche un costo. La sfida quindi – spiega – è riuscire a garantire l’esigibilità del diritto con una razionalizzazione dei costi”.
Il metodo, o meglio il principio, che il sindacalista nisseno contesta consiste nell’idea di “aumentare le barriere tra pazienti-utenti e l’accesso ai servizi sanitari. Renderli meno fruibili e frapporre barriere di tipo economio significa avere una visione miope ed economicistica del problema”. Appunto, il problema. “Non è spendere meno, – prosegue Costa – ma migliorare lo stato di salute complessivo della popolazione, investendo soprattutto nella prevenzione, perché solo così facendo si può realizzare un risparmio concreto, anche se a lungo termine”.
La nuova tassa sulle ricette mediche non colpirà la fascia più disagiata, ovvero quella dei soggetti già oggi esenti, ma avrà comunque un impatto sulla popolazione. “I ticket sono una orribile tassa sulla malattia, – afferma Costa – che scoraggia l’accesso alle prestazioni e ottiene il solo risultato di risparmiare una prestazione, che magari serve a prevenire l’instaurarsi di una patologia cronica, con il risultato di avere un aumento di pazienti cronici con costi decuplicati per il servizio sanitario”. Insistere sul risparmio a lungo periodo quindi è la proposta del segretario della Cgil Medici, che non nasconde dunque le proprie perplessità in merito a queste prime scelte di Rosario Crocetta. “Noi siamo in paziente attesa e disponibili a dare il nostro modesto contributo, anche se i primi segnali sembrano andare da un’altra parte”, conclude Costa.