Tolta la patria potestà ai genitori | I medici: "La prognosi resta riservata" - Live Sicilia

Tolta la patria potestà ai genitori | I medici: “La prognosi resta riservata”

Il bambino di 18 mesi in rianimazione
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17.23. Secondo i medici sarebbero i traumi subiti dal bimbo a suscitare le preoccupazioni maggiori, e l’intossicazione da cocaina avrebbe aggravato un quadro clinico già di per sé critico. Interrogata dalla polizia, allertata dai medici subito dopo il ricovero, la coppia ha dato una versione poco credibile dei fatti: la madre ha raccontato che Samuele era caduto dal seggiolone procurandosi i lividi. Le bruciature alle manine gliele avrebbe fatte il fratellino di due anni e mezzo con un accendino, mentre non sarebbe stata in grado di giustificare l’intossicazione da cocaina. Il padre, sentito dal pm Carlo Marzella, ha invece ammesso che la donna picchiava il figlio e di fare uso da tempo di cocaina assieme alla compagna. L’uomo ha detto di aver dimenticato sul tavolo della cucina la droga, lasciandola alla portata del bimbo. Intanto, “la prognosi resta riservata – dice il dottor Giancarlo Coffaro, responsabile della Rianimazione – soprattutto in ragione di un dubbio danno epatico che stiamo monitorando e che potrebbe essere legato ai traumi riportati”. Per Trizzino “il livello sensorio è praticamente assente: da poche ore comincia a rispondere agli impulsi dolorosi – afferma – questo ci lascia ben sperare, anche se la situazione resta grave. Speriamo non ci siano danni permanenti. Se supera questa fase potrebbe esserci un recupero completo”.

La procura di Palermo ha tolto la potestà ai genitori e ha affidato al direttore sanitario dell’ospedale dei Bambini, Giorgio Trizzino, il piccolo Samuele, il bimbo di 18 mesi ricoverato nell’ospedale pediatrico di Palermo, con un’alta concentrazione di cocaina nelle urine. “La prognosi resta riservata – dice il dottor Giancarlo Coffaro, responsabile della Rianimazione – soprattutto in ragione di un dubbio danno epatico, che stiamo monitorando. Questo sospetto danno al fegato potrebbe essere legato ai traumi riportati”. Per Trizzino ‘il livello sensorio è praticamente assenté: da poche ore comincia a rispondere agli impulsi dolorosi – afferma – questo ci lascia ben sperare, anche se la situazione resta grave. Speriamo non ci siano danni permanenti”. “Se supera questa fase potrebbe esserci un recupero completo e complessivo – conclude – C’é un danno legato a possibili lesioni interne dovute o alla caduta o alle percosse”.

La gara di solidarietà
Fuori dalla sala della Rianimazione dell’ospedale dei Bambini a Palermo, dove il bimbo di 18 mesi, trovato positivo alla cocaina e con segni di percosse è ricoverato da due giorni, non c’é nessuno, nemmeno un parente lontano. A seguirlo e stargli vicino, però, ci sono i medici e gli infermieri del nosocomio, che gli hanno anche portato qualche pelouche e un orsacchiotto arancione.  La procura ha affidato il bimbo al direttore sanitario, Giorgio Trizzino,, il quale spiega che “il cuore della gente risponde. Si è scatenata una gara di solidarietà incredibile, come sempre avviene in questi casi, con telefonate e richieste di mamme, che vorrebbero aiutarlo. La sua storia ci ha sconvolti profondamente. Non ci era mai capitata una cosa del genere”. “La procura ha affidato a me il bimbo, in qualità di direttore sanitario – prosegue -. Per ragioni di sicurezza non consentiamo a nessuno di raggiungerlo. Non c’é stato nessuno dietro la porta della rianimazione in questi giorni. E’ venuta una signora dicendo di essere la nonna, ma non abbiamo consentito che entrasse”.


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