Torna all'Ars il caso degli immobili | Intanto la Regione ne vende 157 - Live Sicilia

Torna all’Ars il caso degli immobili | Intanto la Regione ne vende 157

Commenti

    Qualsiasi decisione prenderanno in merito a questa vicenda, non appena inizieranno a vendere, negli anni avvenire venderanno pure i chiodi dei muri degli attuali uffici della Regione Sicilia, ma questo non servirà a cambiare il risultato finale che sarà solo quello di portare al fallimento l’Amministrazione pubblica, ma allo stesso tempo favorirà qualcuno che ha già messo gli occhi sui cespiti più appetibili.

    Tra gli immobili in vendita risulta anche la sede del CRES di Monreale, un tempo centro di eccellenza per la ricerca scientifica. Perché non utilizzarlo ora come unica sede dei vari uffici regionali di Monreale?

    di certo sono Immobili nell’elenco dei BENI DISPONIBILI, e non in QUELLO INDISPONIBILI, comunque sono solo delle poche diciamo centinaia di mq ciascuno, isolate e relitti, non comportano un depauperamento o un saccheggio del patrimonio regionale, erano comunque degli immobili non utilizzabili senza nessuna funzione per la regione (credo) il problema nasce quando comincia a vendere il PATRIMONIO INDISPONIBILE in ettari ed ETTARI, quello diventa davvero un problema. ed anche come ha fatto quando si è venduti i palazzi di Palermo per poi affittarseli pagando un canone annuo, la bella Trovata della Finanza creativa.

    La cosiddetta politica dei politicanti siculi che si sono occupati nel tempo nella Materia è stato un disastroso fallimento. Grillini seri, Fava e pochissimi altri seri dovrebbero fare di tutto perché se ne occupassero il Comando Regionale della Guardia di Finanza in concerto con le Nove Procure siciliane della Repubblica e come organi politici i Ministeri dell’Interno e del Mezzogiorno coinvolgendo il Ministero della Giustizia affinché si adoperi quest’ultimo di costruire un Carcere Nuovo abbastanza capiente in considerazione dei numerosi potenziali clienti.

    Altro immobile in elenco riguarda il Palazzo ex Azasi a Modica provincia di Ragusa, concessi in uso al Comune di Modica, attualmente sede di scuole elementari ed uffici vari del Comune.
    Mi chiedo sono dati in uso gratuito? Capisco l’interesse pubblico, ma i costi di manutenzione ordinari e straordinari a carico di chi sono, della Regione Siciliana?
    Sicuramente accade il contrario che uffici della Regione vadano a finire in uso gratuito in locali di proprietà del comune in condizioni non consone alle vigenti norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
    Se si analizzano uno per uno chissà cos’altro salta fuori.
    Comunque alla fine una considerazione va fatta, nei prossimi anni potranno iniziare a vendere anche il patrimonio mobiliare, venduto l’ultimo chiodo delle pareti degli attuali uffici dell’Amministrazione Regionale il risultato per il Bilancio Regionale sarà sempre lo stesso: il ROSSO sempre più acceso.

    Ma di cosa parlano questi scienziati : Vendere . Ma cosa e a chi vendere si rendono conto che il valore degli immobili in Sicilia ha subito deprezzamenti di una certa entità e che raramente troveranno persone che vogliono investire in questa terra che hanno distrutto . Chi ha una casa provi a farsela valutare e peggio ancora provi a venderla. Continuino per gli anni che gli rimangono a percepire il lauto stipendio che hanno e poi vedranno anche loro come fare per sbarcare il lunario.Ah andranno a scuola da Faraone che è diventato insegnante.

    non conoscendo Monreale ed altri posti ovvio mi sono espresso solo in quelli che diciamo suppongo di conoscere, se gli uffici regionali di Monreale sono in Affitto, allora sarebbe Logico utilizzare il CRES facendo le opportune manutenzioni, MA le risulta che nella Regione Siciliana chi ne dirige il timone abbia mai fatto uso della ragionevolezza o della logicità delle sue scelte e decisioni in nome del popolo?

    certo che qua dovrebbe innestare una marcia indiestro e di corsa depennare l’immobile è proprio da incoscenti vendere un immobile adibito a scuola, per quanto riguarda il bilancio in Rosso il problema della Regione sai qual’è e non lo vogliono ammettere, …. è la longevità dei suoi impiegati in pensione, se potesse sbarazzarsene e caricarli allo stato non ci penserebbe 2 volte, ma ovvio l’inps vuole l’argent da inizio carriera non da adesso o a gratisse, gli sembrava che li c’erano idioti e dicevano ma si iii ce li prendiamo 1000 in piu’ o in meno che ci fa, … poveri illusi, hanno fatto le cicale e adesso si trovano male, non dico di fare le formiche ma un po’ di contenimento c ivoleva senza scaricaricare nelle generazioni future il debito contratto oggi.

    Finalmente si sono messi d’accordo… Bravi! Sarei curioso di sapere chi li ha comprati è che relazione hanno di parentela con i nostri amati politici!

    Vendiamo vendiamo…. Meglio pagare milioni di euro di affitti di immobili di questo e di quello politico!
    Vediamo chi sono i proprietari di questi immobili in affitto alla regione….invito Livesicilia ad indagare su questo mangia mangia

    chissà che tono di voce userà rivolgendosi alla commissione?

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Ma veramente il senatore e il garante comunale o regionale dovevano svolgere un ruolo di garanzia e controllo in precedenza non intervenire a cose fatte. Tutto ciò evidenzia che non servono poi tanto i carcerati ,i carcerieri se la cantano e se la suonano da soli ,salvo poi intervenire a cose fatte . E i vertici regionali delle carceri ????? Buuu non pervenuti!!

E' sconcertante come Salvini, che tra parentesi prima era contrario al ponte, adesso si ostini a esserne paladino e costringendo il governo a continuare un immane sperpero di fondi pubblici, soldi dei contribuenti, per un opera dal fortissimo impatto ambientale, in un area a altissimo rischio sismico, sede di faglia, e sicuramente no n prioritario rispetto alle tante criticità del sud e della Sicilia in particolare. Un opera tra l'altro la cui fattibilità è un grosso punto interrogativo, confutata da stuoli di esperti del settore dell'ingegneria dei ponti. No al ponte, si alle cose che davvero servono.

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