"Brancaccio, il tram non basta | La stazione metro? Un miraggio" - Live Sicilia

“Brancaccio, il tram non basta | La stazione metro? Un miraggio”

La foce del fiume Oreto nel cuore della seconda circoscrizione di Palermo

Il viaggio di Livesicilia nei quartieri. Questa settimana focus sulla seconda circoscrizione.

PALERMO – Continua il viaggio di Livesicilia per le otto circoscrizioni di Palermo. Questa settimana è la volta della seconda circoscrizione, ovvero quella parte di città che parte da via Oreto bassa fino a Settecannoli, passando per Ciaculli e il difficile quartiere di Brancaccio. Questa zona abbraccia alcuni dei più noti punti deboli della città tra cui la cosiddetta “Costa sud”, quel tratto di litorale che va da Sant’Erasmo a Romagnolo, dalla Bandita fino allo Sperone, Brancaccio e la sua zona industriale, passando poi per alcune delle discariche a cielo aperto più vaste di Palermo.

> VIAGGIO IN FOTO NELLA SECONDA CIRCOSCRIZIONE

BRANCACCIO. “Nonostante il tram e i nuovi sottopassaggi, molti cittadini di Brancaccio si sentono ancora ghettizzati”. Queste le parole di Mario Greco, neo eletto presidente della seconda circoscrizione, nato e cresciuto in questo quartiere, e che rivendica con orgoglio di aver fatto da bambino il chierichetto di Don Pino Puglisi. “I lavori per il passante ferroviario hanno murato quasi completamente via Brancaccio, le attività commerciali sono morte, questa via era il cuore pulsante del quartiere – continua Greco – oggi non c’è più nulla. Capiamo che erano dei lavori necessari e che alla fine i sottopassaggi sono molto utili alla viabilità della zona, ma i cittadini non possono non notare che il loro quartiere è stato cambiato in maniera irreversibile”. Dalla nuovissima rotonda “Norman Zarcone” si dovrebbe accedere anche alla metropolitana. La nuova stazione però è ancora chiusa e non funzionante: “Non si sa davvero in che stato siano i lavori all’interno – ammette il neo presidente – hanno messo un cancello che impedisce l’accesso”.

Tra nuovi sottopassaggi per le macchine e la stazione della metropolitana, i passaggi pedonali invece versano in pessime condizioni, tra immondizia e scarsa illuminazione: “I cittadini li evitano accuratamente – dice Greco – la Rfi si dovrebbe occupare della manutenzione, ma ancora gli appalti non sono stati affidati a nessuna ditta. Ogni tanto io stesso, anche quando ero consigliere, chiedevo agli operai della Rap di fare uno sforzo in più”. In compenso però i terreni rimasti inutilizzati dopo la creazione della stazione e del passante ferroviario verranno riqualificati dal Comune che creerà dei parchi urbani. Uno sorgerà proprio in via Brancaccio “I lavori dovrebbero cominciare a settembre – dice Mario Greco -. Gli spazi inutilizzati se non vengono riorganizzati immediatamente finiscono male, ovvero i cittadini più incivili li trasformano sempre in discariche per i rifiuti ingombranti”.

Tanti sono gli esempi infatti di zone inutilizzate che troppo spesso diventano veri e propri punti di scarico selvaggio: come lo slargo sotto il ponte di via Giafar o a Ciaculli la zona adiacente a via Conte Federico. “Speriamo di installare il prima possibile delle telecamere – sottolinea Greco – il Comune in questo ci deve stare accanto, si deve trovare una soluzione per interrompere queste inciviltà e contemporaneamente cominciare delle campagne di sensibilizzazione”. Sempre nel cuore pulsante di Brancaccio, in via Fichi d’India, in un terreno confiscato alla mafia nascerà la nuova chiesa dedicata a padre Puglisi. Il terreno sorge proprio di fronte l’ingresso del liceo “Dolci”, uno slargo li divide, uno spazio anch’esso che troppo spesso diventa l’ennesima discarica abusiva. “Le telecamere sono l’ultima spiaggia – attacca il presidente della seconda circoscrizione – la rimozione periodica troppo spesso non è sufficiente e poi siamo convinti che vengano qui a scaricare anche da altri quartieri”.

ZONA INDUSTRIALE. Ma Brancaccio è nota anche per ospitare una zona industriale al suo interno. Un conglomerato di capannoni e aziende che operano nell’incuria, fra immondizia, rifiuti ingombranti, mancanza di igiene, strade completamente dissestate e scarsissima illuminazione. “La manutenzione di questa zona non fa capo al Comune di Palermo – spiega Greco – ma al consorzio Irsap. Peccato che questo ente sia in liquidazione o sull’orlo del fallimento da anni e quindi nessuno fa nulla. Ma il problema non sono tanto le vie interne alla zona industriale – continua il presidente di circoscrizione – quanto quelle perimetrali come la via Filippo Pecoraino”. Sarà questa la prossima battaglia della circoscrizione, assicura il neo eletto, far intervenire l’amministrazione in queste strade che interessano la cittadinanza, almeno per quanto riguarda la pulizia e l’illuminazione stradale: “Dobbiamo garantire livelli minimi di sicurezza”.

LA FOCE DEL FIUME ORETO. Spostandosi verso il mare il primo problema da affrontare per il nuovo consiglio di circoscrizione sarà la già iniziata battaglia per la riqualificazione e messa in sicurezza della foce del fiume Oreto. Al momento il letto del fiume è completamente invaso da alberi, piante e vegetazione di vario tipo, ma soprattutto l’accesso al fiume non è recintato in nessun modo, lasciando libertà di movimento anche ai malintenzionati. “Ho cominciato questa battaglia già da tempo insieme al vecchio presidente della circoscrizione Antonio Tomaselli – spiega Giovanni Di Fazio, ex consigliere di circoscrizione – il Comune aveva cominciato questo importantissimo lavoro prima delle elezioni ma poi gli operatori si sono fermati e qui è rimasto tutto com’era. Il letto del fiume va assolutamente liberato per scongiurare disgrazie in futuro, ma soprattutto vanno messe delle transenne intorno alla foce per evitare incidenti o azioni illegali come lo scarico di rifiuti. Spero che questa amministrazione porti avanti e termini questa importante battaglia”.

LA COSTA SUD. Oggi la costa Sud sembra essere tornata il fiore all’occhiello della zona. Dopo i primi lavori di riqualificazione, amministratori locali e cittadini sono fieri di tornare a vivere la costa che una volta era chiamata “della Salute” per la presenza di numerosi lidi e stazioni termali. Nonostante il divieto di balneazione i cittadini oggi fanno lo stesso il bagno, rassicurati dai risultati delle ultime analisi che hanno visto un drastico calo dei batteri e dagli interventi strutturali al collettore fognario. “La costa è rinata – dice Mario Greco – questo è innegabile. Qui prima era solo un’unica e grande discarica a cielo aperto, oggi molti tratti di spiaggia sono tornati fruibili”. A migliorare ulteriormente la costa anche l’imminente apertura del parco di Acqua dei Corsari. Sono a lavoro da giorni gli operai della Rap per ripulire una zona in cui otto anni fa già erano stati investiti milioni di euro di fondi europei per creare quello che doveva essere “Il teatro del sole”, un anfiteatro appunto, costruito in pietra in riva al mare. Poi il progetto venne bloccato e in quell’angolo di costa l’immondizia e le erbacce ricominciarono ad accumularsi. “Oggi invece questo parco rinascerà – dice Giuseppe Guarresi, consigliere della seconda circoscrizione – e verrà intitolato a Libero Grassi. Questo luogo è rimasto nascosto per troppo tempo, è arrivato il momento di restituirlo alla città”.

Rimangono ancora fermi invece i lavori per il ripristino del porticciolo della Bandita e una soluzione accettabile per il pontile costruito nel 2003 sulla spiaggia di Romagnolo. Un’opera costata più di due milioni di euro che oggi versa in uno stato tale di abbandono e sporcizia da diventare un vero e proprio pericolo per la cittadinanza. La lunga passerella è ormai inaccessibile e la struttura che ospitava servizi igienici e altri spazi oggi è stata completamente distrutta e riempita di rifiuti di ogni genere. “Per quanto riguarda questa struttura c’è una guerra che va avanti da anni fra Comune e Regione – spiega Greco – una guerra che non vede fine. E a pagarne le conseguenze sono i cittadini”.


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