Trapani, corruzione nella sanità: i 14 indagati davanti al gip - Live Sicilia

Trapani, corruzione nella sanità: i 14 indagati davanti al gip

Dall'ex dg dell'Asp a dirigenti, medici e politici: si decide sul rinvio a giudizio
INCHIESTA ASPIDE
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TRAPANI – L’ex direttore generale dell‘Asp di Trapani, Fabio Damiani, l’ex direttore sanitario della stessa azienda, Gioacchino Oddo, e il presidente del Consiglio comunale di Trapani, Anna Lisa Bianco, sono tra le 14 persone che compaiono oggi dinanzi al Gip del Tribunale di Trapani, giudice Giancarlo Caruso, dopo la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal procuratore della Repubblica Gabriele Paci e dai Pm Sara Morri e Francesca Urbani.

Tutti e 14 sono indagati nell’inchiesta, risalente alla fine dello scorso anno e denominata “Aspide”, e che riguarda la presunta maxi corruzione all’interno dell’Asp trapanese.

Inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, i cui fatti contestati sono collocati in un arco temporale tra il 2019 e il 2022, in particolar modo segnato dall’emergenza pandemica. E secondo le indagini la crisi sanitaria determinata dal Covid sarebbe divenuta occasione per fare affari “sporchi”.

A tirare le fila sarebbero stati i principali indagati, Fabio Damiani, il cui nome compare anche in un’altra maxi indagine sulla sanità siciliana, la cosiddetta “Sorella sanità”, coordinata dalla Procura di Palermo, e Gioacchino Oddo.

Ma tra i nomi coinvolti nella richiesta di rinvio a giudizio ci sono anche quelli di un altro dirigente della sanità pubblica locale, Antonio Sparaco, il cui avanzamento di carriera, consentito da Oddo, sarebbe stato frutto di un patto corruttivo.

L’attuale presidente del Consiglio comunale di Trapani Anna Lisa Bianco, è invece finita sotto inchiesta per via del concorso pubblico da lei vinto all’interno dell’Asp. Non è l’unico politico coinvolta nell’indagine, ci sono anche un altro consigliere comunale di Trapani, Gaspare Gianformaggio (Fratelli d’Italia), indagato assieme al padre, Carlo, primario ospedaliero, e il consigliere comunale di Mazara del Vallo, Giovanni Iacono Fullone.

Corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa ai danni di Ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio.

Questi i reati contestati agli indagati. Fabio Damiani turbata libertà degli incanti, Antonella Federico turbata libertà degli incanti e frode, Gioacchino Oddo, corruzione, turbata libertà degli incanti e rivelazione segreti di ufficio, Angela Cruciata, corruzione, Giovanni Iacono Fullone, corruzione, Carlo Gianformaggio, favoreggiamento e rivelazione segreti di ufficio, Antonino Sparaco, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa, Antonina La Commare, rivelazione segreti di ufficio, Gaspare Gianformaggio, rivelazione segreti di ufficio, Giuseppe Bonavires Attilio, corruzione, Anna Lisa Bianco, corruzione, Candura Ranieri, falsa attestazione presenza in servizio.

Indagata c’è anche una donna per un presunto caso di corruzione di natura sessuale: dovendo ottenere il rinnovo di una patente speciale, avrebbe accettato il patto in questo senso proposto dall’allora direttore sanitario Oddo.

L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza consenti di svelare un ormai collaudato meccanismo di addomesticamento” e “manipolazione” di procedure di gara, pubblici concorsi ed affidamenti di incarichi dirigenziali all’interno delle strutture sanitarie trapanesi attuato, in un contesto collusivo e secondo una logica clientelare.

Le indagini partirono dalla fornitura di attrezzature sanitarie necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19, da destinare ai reparti di terapia intensiva. Un appalto finito grazie ad accordi illeciti alla ditta Althea Italia.

Sono stati rilevati profili di illiceità anche in ordine ad altre procedure di affidamento di forniture per i servizi sanitari, con bandi di gara che sarebbero stati scritti per pilotarne l’esito, o ancora per concorsi relativi all’assunzione di personale dirigente ed amministrativo presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani: ai concorrenti, risultati vincitori delle selezioni, sarebbero stati informati delle domande poi poste durante gli esami.

Agli atti dell’indagine anche la fuga di notizie sulla stessa inchiesta. Alcuni degli indagati sono riusciti a sapere che erano soggetti ad intercettazione. Proprio per questa ragione quando c’era da parlare di faccende delicate e relative alla stessa inchiesta, alcuni di loro avevano l’abitudine di lasciare i cellulari negli uffici per andare a parlare nei locali adibiti a servizi igienici. Non erano però riusciti a sapere che anche lì c’erano microspie e video camere che riprendevano ogni cosa.


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