PALERMO – Nel fascicolo dell’inchiesta ci sono le foto dell’orrore. Era il 2021 quando un detenuto denunciò di essere stato picchiato e torturato nel carcere di Trapani. Raccontò che non era la prima volta che subiva un pestaggio nella sezione dedicata all’isolamento.
Telecamere nel “Reparto blu”
Circolavano già voci di continue tensioni. Bisognava approfondire. La Procura della Repubblica decise di affidare agli agenti del Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziare il compito di piazzare due telecamere nel “Reparto Blu”.
I corridoio e le sedici celle della sezione isolamento erano l’unica parte del carcere Pietro Cerulli sprovviste di impianto di videosorveglianza. Le immagini sono inequivocabili, così come le frasi intercettate.
Le foto delle “torture in carcere”
Si vedono detenuti nudi trascinati nei corridoi e tenuti per le braccia mentre gli agenti caricano il colpo. Si vedono le guardie scaricargli addosso qualcosa con dei secchi. Si sentono, così annotano gli investigatori, i lamenti di dolore dei detenuti.
Quello che non si vede viene descritto dagli stessi indagati nei dialoghi intercettazioni. E allora si scopre che nel secchio c’era “piscciazza immischiata con l’acqua”. Che un detenuto “è da dicembre che rompe i coglioni, i colleghi hanno trovato l’occasione e l’hanno massacrato”.
“Lo abbiamo messo a terra”
C’era chi suggeriva di mettere un “lenzuolo di sopra e lo fracchì tanto questo è nero e non si vede un cazzo…”. Alle parole sarebbero seguiti i fatti: “Ho visto il nero compà un colpo di whum e poi dopo partito uno siamo partiti tutti, lo abbiamo messo a terrà, compà bello”.
Altri pensavano che per spegnere tensioni e proteste dei detenuti la violenza andavano estesa ad altri: “Al detenuto bene gli si devono dare le legnate… mentre si danno legnate gli si dice i colleghi non si toccano, ad Ivrea sempre così facevamo appena toccavano un collega a sminchiarli proprio… appena i dottori si mettono in mezzo sminchi pure il dottore”.
Una “squadretta”
Ciò che serviva era “una squadretta di sei persone” per mettere a posto le cose. A Trapani, così sostengono gli investigatori, alla fine sarebbe stata messa in piedi. Oggi il blitz, con undici agenti finiti agli arresti domiciliari e 14 sospesi.