“Secondo le regole della Federcalcio, il primo passo da fare è il cambio di denominazione del Dattilo. C’è però un problema legato al bando del Comune che rimane ancora aperto. Pare che una data di chiusura nel bando non c’è. La chiusura dovrebbe essere direttamente comunicata dal sindaco alla Federcalcio indicando che c’è stato un solo partecipante e che non ci sono altri pretendenti. Questo non è ancora avvenuto. Potrebbe, infatti, succedere che, essendoci un bando ancora aperto e dopo che è stato fatto il cambio di denominazione, si potrebbe inserire un’altra società. Inoltre non ritengo neanche regolare la presenza di un notaio esterno in un bando pubblico. Non considero opportuna la presenza del notaio Camilleri all’interno come consulente del sindaco. Ci sono regole ben precise in tal senso”. Sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciate da Ettore Minore, imprenditore palermitano ormai prossimo ad acquistare il Dattilo Calcio, rilasciate ai microfoni di “Illocalenews.it”.
Minore ha spiegato la situazione in attesa della chiusura della trattativa che gli permetterà di trasformare il Dattilo in Trapani calcio: “Io ci ho messo la faccia, ho presentato tutti i documenti e adesso il sindaco deve chiudere il bando. Poi si procederà con il Dattilo per il cambio di denominazione e tutto diventerà più veloce. Questa è la “conditio sine qua non” della situazione. Io non rischio di spendere qualche centinaio di migliaia di euro per ritrovarmi col Dattilo. Attaccarmi in maniera denigratoria senza costrutto non ha senso. Per qualcuno sono addirittura un lestofante. Ho già avvertito in tal senso la Polizia Postale. Se credono che a Trapani è arrivato uno che si impaurisce per due proiettili messi dentro la busta o per una telefonata, forse hanno capito male. Non me ne può “interessà de meno”.