PALERMO – Ufficialmente si sarebbe dovuto trattare di un carico vasi di terracotta, ma in realtà il corriere trasportava hashish che presto sarebbe finito nel mercato dello spaccio palermitano. Trecento chili per la precisione, imballati e nascosti sotto legno e cartone. Ad individuarli e sequestrarli gli agenti dell’Antidroga della squadra mobile durante i controlli intensificati per il il vertice internazionale sulla Libia che si è tenuto negli scorsi giorni in città.
Il monitoraggio costante delle principali strade del capoluogo e della provincia ha infatti permesso alla polizia di individuare un mezzo guidato da un uomo: durante le fasi della perquisizione, l’attenzione degli investigatori è stata attirata da un bancale in legno, alto e largo circa un metro e venti centimetri, garantito da una apposita copertura di legno e cartone con su scritto “Fragile”, proveniente dalla Campania.
La bolla di accompagnamento relativa al bancale, immediatamente acquisita dagli agenti, faceva riferimento al trasporto di fantomatici vasi artigianali, ma presentava diverse irregolarità che hanno alimentato i sospetti. Gli agenti hanno quindi ispezionato il bancale, sollevato il coperchio di legno e trovato dieci valige di juta, ciascuna delle quali conteneva tre confezioni termosigillate di plastica verde, con dieci panetti del peso di un chilo ciascuno.
Questi ultimi, a loro volta, avevano all’interno dieci piattelle da cento grammi ciascuna di hashish, per un totale complessivo di trecento chili. Un maxi carico che ha reso necessario l’arresto dell’uomo che lo trasportava e sul quale conto le indagini sono ancora in corso. Bisognerà infatti accertare il canale di approvvigionamento e la destinazione della droga.