PALERMO – “E’ evidente che per il governo ed il Pd la scorciatoia di Caltavuturo non s’ha da fare. Alla faccia degli enormi disagi dei siciliani”. l Movimento 5 stelle all’Ars replica alle “allucinate” dichiarazioni di Digiacomo, lestissimo come non mai, ad affidare alle agenzie il suo preoccupato grido di allarme per una strada in cui – secondo lui – potrebbe anche scapparci il morto.
“Il governatore e la sua corte – affermano i deputati Cinquestelle – non lo dicono chiaramente, ma non ci vuole certo la palla di vetro per leggere nei loro stizziti messaggi la chiarissima volontà di mettersi tra le ruspe e le peripezie di chi è costretto a viaggiare con frequenza sulla A-19. Per loro è inaccettabile che qualcuno operi, e velocemente, mentre loro sono in catalessi, che le ruspe siano già al lavoro mentre loro litigano. Meglio una Sicilia spaccata in due fino a dicembre e magari oltre, piuttosto, che darla vinta ai grillini”.
“Ci aspettiamo di tutto – dicono i deputati. La caccia al cavillo giuridico che fermi camion e operai è già sicuramente partita. E le dichiarazioni Digiacomo in questo senso lasciano pochi dubbi, visto che ha annunciato che sorveglieranno con attenzione su i pareri, collaudi e agibilità per progettare finanziare e dichiarare agibile la strada. Giustissimo, anzi doveroso. Ma questa non dovrebbe essere la routine per qualsiasi opera pubblica? O dobbiamo credere che altrove si sorvoli allegramente, cosa, del resto, che i recenti crolli hanno dimostrato?. A Digiacomo vorremmo ricordare che sono infinite le strade pericolosissime in Sicilia, come la ss 115 che ha visto un’infinità di morti e per la quale abbiamo presentato pure un esposto in Procura”.
Nella sua azione il M5S assicura di aver osservato tutte le prescrizioni e di avere addirittura operato nel solco della Costituzione, secondo il principio di sussidiarietà evidentemente sconosciuto a Digiacomo e Crocetta.
“il comma 4 dell’articolo 118 – affermano i deputati – dice che
Stato Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni devono favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale. Tutto il contrario, praticamente, di quello che il governo sembra intenzionato a fare. Staremo a vedere”.