PALERMO – “Tre bambini non hanno più il faro della loro vita, la mamma. È stata portata via da un incidente, proprio vicino casa, in via Buonriposo, dove il riposo è diventato eterno. Le testate giornalistiche hanno dato il titolo alla notizia, accompagnata dalla definizione “immigrata”. Come se la cosa cambiasse. Come se fosse meno importante. E poi più nulla”.
Sono le parole di un’insegnante che conosceva Grace Opoku, la ragazza di 25 anni che sabato scorso è stata investita da un pullman. Il messaggio, condiviso sui social, poi prosegue: “Non era solo un’immigrata, era una donna, una mamma, la mamma di tre bambini con cui la vita non era stata già molto generosa e i quali hanno subìto l’ennesima stangata”. Già, perché Grace, a Palermo, stava crescendo i suoi figli con forza e tenacia. E nel frattempo frequentava un corso per diventare baby sitter: amava i bambini e avrebbe voluto prendersi cura di loro anche per lavoro.
“Una mamma dolce e attenta”
“Grace era una donna molto attenta ai suoi figli – racconta l’insegnante a LiveSicilia -. Era dolce e scrupolosa, l’educazione per lei veniva prima di tutto. Raccontare chi fosse questa meravigliosa mamma è uno dei regali più belli da fare a questi bambini, che cercheremo adesso di sostenere come una famiglia”. Grace Opoku abitava a pochi metri dal luogo della tragedia: quel giorno stava tornando a casa, quando all’ingresso del sottopassaggio è stata travolta dall’autobus regionale dell’Ast.
L’incidente e il dolore
“Quando abbiamo saputo ciò che le è accaduto – racconta la coordinatrice dell’istituto che i bimbi frequentano – ci si è spezzato il cuore. Siamo sconvolti, a scuola è stata durissima trattenere le lacrime, perché Grace era davvero una mamma splendida. ‘Mi raccomando, fate i bravi’, diceva ogni giorno ai suoi figli quando li accompagnava. E poi sorrideva, i suoi occhi erano buoni, pieni di voglia di vivere. L’abbiamo conosciuta qualche anno fa e da allora non la avevamo mai persa di vista. Adesso cercheremo di sostenere i piccoli in ogni modo. Niente e nessuno potrà mai sostituire la loro mamma – prosegue – ma noi ci siamo e vogliamo che lo sappiano dandogli tutto il calore e l’affetto possibile, come in un perenne abbraccio”
Gara di solidarietà per i figli
E’ intanto partita una grande manifestazione di solidarietà nei confronti dei bimbi, nel frattempo affidati al padre, anche lui residente a Palermo. “Stiamo ricevendo delle donazioni per loro, in tanti, anche all’esterno della scuola, vogliono dare una mano a questa famiglia. Io spero che col passare del tempo, però, non ci si dimentichi di loro e della sofferenza che stanno vivendo”
“Ma non ci si deve dimenticare anche delle emergenze che ci sono nella nostra città, come quella che riguarda la via in cui Grace ha perso la vita – prosegue la coordinatrice -. Si pensa ad opere grandiose, quando bisognerebbe impiegare energie e risorse per rendere le nostre strade più sicure. Quel luogo è terribile, il traffico è costante, con mezzi pesanti e pullman che percorrono quel sottopassaggio rendendolo ad alto rischio. Non è possibile morire così”.
Grace voleva diventare una baby sitter
A unirsi al cordoglio per la scomparsa della giovane mamma, anche l’Apicolf, l’associazione che organizza i corsi a cui Grace Opoku si era iscritta per diventare baby sitter. “E’ arrivata da noi grazie a una signora che già ci conosceva – spiegano -. Erano i primi di ottobre, voleva specializzarsi per avere tutti i requisiti che le potessero permettere di lavorare con i più piccoli. L’abbiamo vista per l’ultima volta proprio sabato pomeriggio, intorno alle 17. Poco dopo, è avvenuta la tragedia”.
“Sabato l’ultimo sorriso”
“La ricordiamo come una giovane mamma che con sacrificio stava frequentando il nostro corso di formazione – proseguono – per crescere professionalmente e trovare nuove opportunità di inclusione socio-lavorativa. Il nostro profondo cordoglio, unito a quello dei docenti, va alla famiglia, ai suoi splendidi tre figli e la ricorderemo col sorriso che ci ha donato alla fine della lezione di sabato, un sorriso sincero di gratitudine e soddisfazione per il suo percorso”.

