PALERMO- Ci sono le indagini e c’è il dolore. La notizia del tredicenne suicida, a Palermo, con l’ombra di presunti atti bullismo, sconvolge. La scuola è sgomenta. Le note si susseguono. L’inchiesta illuminerà i contorni di una vicenda straziante.
Schifani: “Dobbiamo riflettere”
“La tragedia dello studente tredicenne di Palermo che si è tolto la vita deve farci riflettere, ancora di più, su tutto ciò che la Regione può e deve fare per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani -. Qualche settimana fa, proprio in attuazione di una nostra legge, abbiamo istituito un’apposita Consulta regionale con lo scopo di raccogliere informazioni sul bullismo e realizzare iniziative da mettere in campo, in un’ottica sinergica, assieme a tutti i soggetti pubblici coinvolti. Un percorso che mira alla tutela della crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, proteggendo e sostenendo i soggetti più fragili”. Schifani, esprime a titolo personale e dell’intera giunta la “sincera vicinanza alla famiglia del ragazzo, al personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti”.
“La Regione – prosegue il presidente – ha pure sposato e promosso il progetto pilota dell’Ufficio scolastico regionale per elaborare insieme azioni di contrasto al fenomeno, con l’obiettivo, tra gli altri, di predisporre un sistema di rilevazione e monitoraggio che accoglierà le segnalazioni provenienti dalle scuole o dai singoli cittadini e i cui risultati saranno presentati nei prossimi giorni. Sempre in questo contesto, all’interno del Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, di recente approvato dalla giunta, abbiamo previsto la creazione di specifici sportelli scolastici di ascolto e di azioni di prevenzione”.
Turano: “Vicinanza alla famiglia”
“Esprimo la mia sincera vicinanza alla famiglia del ragazzo scomparso, a tutto il personale scolastico, agli insegnanti e agli studenti. L’Ufficio scolastico regionale ha già attivato gli strumenti necessari per essere accanto alla scuola in questo momento difficile. Confido che le inchieste della magistratura possano fare piena luce su quanto accaduto”. Così l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano.
Cgil: “Non si può morire di bullismo”
“Non si può morire di bullismo. Proviamo dolore e costernazione nell’apprendere la tragica notizia del suicidio di un giovane studente palermitano. Proviamo dolore da genitori, cittadini e lavoratori del mondo della conoscenza, che si interrogano su quali e quanti siano i ‘costi sociali’ dei mancati investimenti in istruzione. Viviamo ormai in piena emergenza educativa, in una società che ha smarrito i valori morali edificanti, sostituendoli con esempi e modelli negativi che hanno sovvertito l’ordine e le priorità della scala valoriale”. Lo dichiarano in una nota congiunta Adriano Rizza e Fabio Cirino, segretari generali della Flc Cgil Sicilia e della Flc Cgil Palermo.
Gaynet: “La natura del bullismo”
“In queste ore di rabbia e dolore, che ci portano a stringerci alla famiglia e alle persone care, l’orientamento del ragazzo 13enne morto suicida a Palermo non dovrebbe proprio essere considerato”. Così Rosario Coco, Presidente di Gaynet, in una nota. “Leggendo del ‘presunto’ orientamento sessuale del ragazzo 13enne suicida a Palermo, è importante ribadire che non è l’orientamento sessuale della persona colpita a qualificare la natura del bullismo, ma il movente, le parole e i riferimenti utilizzati – aggiunge – Ciò che importa è stabilire se è stato fatto uso di parole e riferimenti all’orientamento sessuale per denigrare la persona, un comportamento che può colpire chiunque”.