Bolton, 23enne trovata morta dopo un anno: aveva chiesto aiuto

Muore a 23 anni ma la trovano dopo un anno: aveva chiesto aiuto a ChatGPT

La giovane è stata rinvenuta senza vita nella sua abitazione

Charlotte Leader, 23 anni, originaria di Bolton, nella Greater Manchester, è stata trovata senza vita sotto il piumone nel suo appartamento durante un controllo da parte della polizia lo scorso 6 agosto. Stando a quanto raccontato dal “Daily Mail”, gli agenti erano stati allertati dopo che il personale della società che gestisce la palazzina non era riuscito a entrare per effettuare un’ispezione degli impianti.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta sulla sua morte, conclusasi questa settimana, si sospetta che la giovane sia deceduta nell’estate del 2024. Gli investigatori hanno trovato nel frigorifero del cibo con scadenza luglio 2024 e al loro arrivo sono stati accolti da una grande quantità di posta accumulata dietro la porta.

Trovata morta dopo un anno, i messaggi a ChatGPT

C’è poi un ulteriore tragico dettaglio: le uniche conversazioni sul telefono di Charlotte Leader erano con ChatGPT, al quale la giovane aveva chiesto aiuto. Il suo ultimo messaggio al chatbot, datato 30 luglio 2024, recitava: “Aiutami, sono andata a prendere del cibo di nuovo”.

L’assistente AI aveva risposto: “Sembri in conflitto riguardo al fatto di aver preso del cibo”. E la 23enne aveva replicato: “È del cibo che non volevo, ed è frustrante”. “Tutti i messaggi erano dello stesso tono: non ci sono conversazioni con nessun altro, il suo unico contatto era con ChatGPT”, ha dichiarato in tribunale l’ispettore Paul Quinn.

La 23enne non aveva più contatti con la sua famiglia

La madre della giovane, Chantay Simm, ha riferito che la famiglia aveva perso i contatti con Charlotte nel settembre 2021. Avevano provato a rintracciarla, ma senza successo. Anche i vicini avevano raccontato alla polizia di averla vista uscire di casa molto raramente.

Secondo quanto riferito dalla polizia, la 23enne soffriva di problemi di salute mentale. Nel 2022 aveva rifiutato un appuntamento con i servizi di salute mentale e da allora non aveva più avuto contatti con loro. La sorella, Caroline Calow, ha aggiunto che Charlotte aveva sofferto di disturbi alimentari, tra cui bulimia, fin da giovane età.

Tuttavia, l’ispettore Quinn ha sottolineato che, durante la perquisizione dell’appartamento, non è emerso alcun segno che volesse togliersi la vita o che avesse intenzioni autolesioniste. Ha descritto la casa come “immacolatamente pulita”, e la sorella ha aggiunto che “sembrava quella di qualcuno che teneva a se stesso, non di una persona che aveva rinunciato alla vita”.

Trovata morta dopo un anno, ignota la causa del decesso

Gli investigatori non hanno trovato alcun tipo di farmaco nell’abitazione, né sostanze stupefacenti, e nemmeno annotazioni nei diari che suggerissero problemi di dipendenza. Secondo il patologo Dr. Andrew Coates, del Royal Bolton Hospital, l’esame del corpo è stato difficile, poiché la salma risultava mummificata.

Un processo che, ha spiegato, “non è irragionevole possa richiedere circa un anno”. Alla fine, il giudice ha dovuto concludere l’inchiesta con un verdetto aperto, poiché non c’erano prove sufficienti per determinare la causa del decesso.
TUTTE LE NOTIZIE DALL’ITALIA E DAL MONDO SU LIVESICILIA


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI