"Truffa ai danni della Regione" | Chiesti 2 anni per il titolare dell'Addaura Reef - Live Sicilia

“Truffa ai danni della Regione” | Chiesti 2 anni per il titolare dell’Addaura Reef

Il pm Alessandro Picchi ha chiesto condanne per circa sette anni di reclusione per cinque imputati accusati, a vario titolo, di truffa ai danni della Regione, abuso d'ufficio ed emissione di fatture false. Ecco il dettaglio delle richieste dell'accusa. Sentenza l'11 luglio. La difesa: "Estranei alle accuse e lo dimostreremo".

PALERMO – Il pm Alessandro Picchi ha chiesto condanne per circa sette anni di reclusione per cinque imputati accusati, a vario titolo, di truffa ai danni della Regione, abuso d’ufficio ed emissione di fatture false. Due anni sono stati chiesti per il rappresentate legale della “Calanica snc”, la società che gestiva il lido balneare Addaura Reef, poi chiuso, Daniele Di Gregoli, otto mesi per l’ex dirigente dell’ufficio Grandi eventi del Comune, Massimo Collesano, un anno e dieci mesi per l’ex responsabile del Servizio mare e costa dell’ufficio Opere pubbliche, Girolamo Aldo Carano, e un anno ciascuno per i titolari di due ditte che avrebbero emesso false fatture per consentire alla Calanica di giustificare gli stanziamenti ottenuti della Regione, Antonino Restivo e Gaspare Sorrentino.

Secondo l’accusa, il Comune avrebbe assegnato all’Addaura Reef la concessione dell’area senza gara pubblica. Inoltre Di Gregoli avrebbe usato per fini propri e non per la bonifica delle coste i 230mila euro avuti dai fondi Por regionali. L’inchiesta parte da un esposto anonimo. La sentenza è attesa per l’11 luglio.

“Al momento possiamo solo limitarci a ribadire – spiega il legale di Di Gregoli, l’avvocato Sal Mormino – la totale estraneità alle accuse che vengono contestate, ci sarà modo e spazio di argomentarlo nel corso dell’arringa difensiva”. Una cosa, però, il legale sottolinea sin da subito: “E’ andata perduta una meritoria ed economicamente dispendiosa iniziativa che aveva consentito di recuperare un tratto di costa palermitana che oggi, come tutti possono verificare, è tornata in stato di abbandono”.


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