Una truffa ai danni dello Stato e dell’Inps è stata scoperta dai carabinieri del Comando provinciale di Catania, che hanno operato in collaborazione con la Guardia di Finanza. Individuate alcune cooperative “fantasma”, attraverso le quali venivano assunti fittiziamente agricoltori compiacenti, al solo scopo di intascare false indennità.
Sono state eseguite quattordici ordinanze di custodia cautelare in carcere. Agli arrestati è stato inoltre notificato dalla Guardia di finanza un provvedimento di sequestro beni per 7.500 euro, finalizzato alla successiva confisca. I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale di Caltagirone, su richiesta della Procura. In manette sono finiti Giuseppe Astuti, 34 anni, di Palagonia; Sebastiano Benincasa, 47 anni, di Catania; Franco Costanzo, 35 anni, di Catania; Mario D’Aviri, 53 anni di Palagonia; Salvatore Dammone, 29 anni, di Catania; Pietro Dammone, 28 anni, di Catania; Alfonso Fiammetta, 35 anni, di Catania; Emiliano Leonardo, 24 anni di Caltagirone; Marco Leonardo, 33 anni, di Catania; Valerio Leonardo, 37 anni di Palagonia; Bruno Emilio Montalto, 35 anni di Catania; Antonio Pirracchio, 46 anni di Palagonia; Salvino Massimo Vintrici, 39 anni, di Palagonia; Massimo Orazio Fagone, 33 anni, di Catania. Tutti devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Le indagini, iniziate nel marzo del 2007, frutto di un articolato intreccio di elementi investigativi, hanno permesso di accertare gravi indizi in ordine all’esistenza a Palagonia, nel catanese, di un sodalizio criminale che, tramite la creazione di cooperative fantasma, ha ottenuto, dal 2005 ad oggi, l’indebita liquidazione di indennità di disoccupazione agricola da parte dell’Inps e, in prospettiva, della maturazione di contributi previdenziali pensionistici, nei confronti di mille persone.Per due professionisti, entrambi ritenuti responsabili di truffa pluriaggravata in concorso, in qualità di consulenti del lavoro ed avendo posto in essere la falsa documentazione inviata all’Istituto previdenziale, è stata emessa ordinanza di interdizione dall’attività professionale.