PALERMO – I numeri del turismo palermitano nel 2024 rivelano un paradosso economico che pesa come un macigno sullo sviluppo del territorio. Nonostante l’affollamento estivo, il report dell’Osservatorio sul turismo delle isole europee (Otie) presentato per Federalberghi Palermo scatta una fotografia impietosa: nel corso dell’anno sono stati quasi 9,5 milioni i posti letto rimasti vuoti tra alberghi ed extralberghiero.
Una voragine che si traduce in una perdita di spesa turistica non generata superiore al mezzo miliardo di euro, per la precisione oltre 564 milioni di euro di valore sfumato per il solo settore dell’ospitalità.
Il cuore del problema risiede nella profonda frattura stagionale che attraversa l’offerta del capoluogo e della sua provincia. Tra ottobre e marzo, i posti letto venduti si sono fermati poco sopra il milione, a fronte di oltre 5,7 milioni di unità rimaste invendute.
In pratica, durante i mesi freddi, per ogni letto occupato ce ne sono stati cinque vuoti, con un mancato guadagno che supera i 342 milioni di euro. Se agosto si conferma il mese trainante con oltre 700 mila presenze, seguito da luglio e settembre, il dato di gennaio precipita al minimo annuale con meno di 95 mila posti venduti, confermando un deserto turistico invernale difficile da scalfire.
“Basta con la favola che il turismo va bene perché ad agosto siamo pieni”, denuncia con forza Rosa Di Stefano, presidente di Federalberghi Palermo, definendo intollerabile la perdita economica registrata nel semestre invernale. Secondo la Di Stefano, la Sicilia non deve più essere considerata una destinazione stagionale ma una realtà plurale, capace di offrire turismi diversi in ogni periodo dell’anno.
Sulla stessa linea Giovanni Ruggieri, docente di economia del turismo all’Università di Palermo e presidente Otie, il quale sottolinea come la vera sfida non sia più potenziare l’estate, ma costruire un piano strategico operativo per far nascere due nuove stagioni turistiche, in autunno e in inverno, dove oggi il mercato risulta quasi totalmente assente.

