PALERMO – È stata una “irrilevante violazione”. Il vizio del fumo ha spinto un detenuto agli arresti domiciliari ad uscire di casa.
Ad N.C. veniva contestato il reato di evasione. La polizia aveva trasmesso una relazione alla Corte di Appello che lo sta processando. Risultato: aggravamento della misura e trasferimento al carcere Pagliarelli.
L’avvocato Giovanni Castronovo con delle indagini difensive ha dimostrato che Calafiore (condannato a 4 anni per maltrattamenti in famiglia), stava rientrando a casa seguendo la via più breve (così è emerso dall’itinerario scaricato su Google Maps).
Non si era fermato in un bar in via Marche per bere una birra come gli veniva contestato, ma in una tabaccheria che non vende alcolici. Il tribunale del riesame, presieduto da Antonia Pappalardio, ha accolto il ricorso e annullato l’ordinanza.
Ripristinata la misura degli arresti domiciliari, trattandosi di una irrilevante violazione di una prescrizione di legge e non di evasione.
In passato si era già parlato della stessa persona. Rientrando a casa in bici fu coinvolto in un incidente con una volante della polizia.

