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Inchiesta sui doni di Natale, Apprendi: "Uno spreco"
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Un paio di gemelli d’oro per Pino Apprendi, deputato regionale del Pd. Era il regalo di Natale che Raffaele Lombardo gli aveva inviato, così come aveva fatto con altri componenti dell’Ars, dirigenti regionali e altre personalità. Un conto di 1 milione e 250 mila euro secondo il settimanale “L’Espresso” che cita un’inchiesta aperta dalla corte dei Conti nel marzo scorso. Ma Pino Apprendi, al contrario di molti altri suoi colleghi, non ha accettato il dono, rispedendolo al mittente con una lettera. “Un regalo inopportuno – spiega il deputato del Pd – in un momento di crisi in cui la gente non riesce neanche a fare la spesa. Andare a fare un regalo a un parlamentare, che certamente può permettersi ben altro, è un’offesa alla povertà. Con garbo l’ho rispedito indietro, non potevo accettare”.
L’Espresso parla di 600 telefonini da 390,80 euro più iva; 300 orecchini e gemelli d’oro giallo da 358 euro al pezzo; 1.500 teste in ceramica da 115 euro l’una; 1.000 cupole sempre in ceramica da 308 euro ciascuna; 30 mila bottiglie di vino da 7,5 euro con mille cestini natalizi da 210 euro. I suoi colleghi come si sono comportati? “Non ho alcun riscontro – risponde Apprendi – ma lo considero sempre inadeguato forse perché vengo da una cultura in cui un amico regala al massimo una bottiglia di vino e la paga di tasca sua. O regala il vino, l’olio, fatto nella sua terra”. Al momento. Comunque, sembra essere l’unico ad aver rifiutato. “Non saprei, io non ne avevo parlato con nessuno, avranno letto la mia lettera. L’ho considerata una cosa riservata anche perché chi fa il regalo può anche rimanerci male. Ma coi soldi pubblici non si può fare ciò che si vuole”. Eppure il presidente Lombardo, intervistato dal L’Espresso, ha detto che che il suo Natale è nulla rispetto al passato. Tanto che sarebbe rimasto in cassa un milione e mezzo di euro dei 5 disponibili. “Una spesa così esosa? Li vuole spendere a tutti i costi? Cosa vuol dire? Cos’è poco, cos’è molto? Spendere o non spendere deve essere sempre per fini istituzionali. Si può spendere tanto e fare cose interessanti – continua Apprendi – aiutare gli ultimi, chi ha bisogno reale. Non avrebbe risolto i loro problemi ma sarebbe stato un segnale di attenzione. Esistono tanti centri che ospitano poveri e immigrati e hanno difficoltà a metter su il pentolone per fare un pasto caldo al giorno. Con una cifra così grande si possono fare cose interessanti e fuori dalla demagogia”. E poi? “Un’ultima cosa: considero volgare che mi si regali un oggetto d’oro, non lo fa neanche mia moglie, mi pare fuori dalla grazia di Dio”.


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