PALERMO – Guardare la televisione? Solo dopo le diciannove e giù botte da orbi alla moglie. È solo l’ultimo episodio di una lunga scia di violenze familiari, costato ad un imputato la condanna a due anni. Sotto processo c’era un dipendente cinquantenne delle Poste che vive nella zona di via Alcide De Gasperi, a Palermo.
La moglie lo ha denunciato e fatto condannare a due anni. La convivenza era diventata impossibile. Il marito nel 2012 era stato costretto, per via di un incidente, a restare chiuso in casa. Tutte le sue spigolosità caratteriali si sarebbero acuite. Comprese le abitudini violente. Un giorno di aprile di due anni fa il tragico epilogo della loro relazione. Il marito, ha raccontato la donna, pretendeva di regolare in maniera ferra la vita familiare. E così aveva stabilito che la televisione dovesse essere accesa solo in determinate ore della giornata. In particolare, dopo le nove della sera.
E così quando la donna decise di disubbidire scoppiò il putiferio nel signorile appartamento. Prima volarono parole grosse. Poi, gli spintoni. Infine il marito avrebbe spinto la donna con violenza contro il muro, tanto che fu necessario un passaggio dal pronto soccorso per medicarle la testa.
La misura fu colma e la donna denunciò il marito, finito sotto processo. Il giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello oggi ha inflitto all’uomo due anni di carcere.