La prima sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo ha ridotto a 24 anni la pena inflitta a Elena Smeraldi, accusata di aver ucciso il marito, l’imprenditore Giuseppe Lo Cicero, nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2004. In primo grado la donna aveva avuto l’ergastolo. La corte d’appello ha eliminato l’aggravante della premeditazione. La Smeraldi è stata processata col rito ordinario, mentre il presunto complice e amante, Francesco Marotta, è stato condannato per lo stesso reato a 15 anni di carcere col rito abbreviato. Secondo l’accusa gli “amanti diabolici”, così furono ribattezzati dalla stampa, assassinarono Lo Cicero, che era nella sua abitazione, un quartiere palermitano di Cruillas, dopo averlo sottoposto a sevizie: coltellate, iniezioni di veleno per topi e colpi inferti con una statuetta di marmo che riproduce la Pietà di Michelangelo.
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