Un architetto per insegnare storia| E il caso finisce alla Camera - Live Sicilia

Un architetto per insegnare storia| E il caso finisce alla Camera

Il concorso dell'Università di Catania per il dottorato di storia è stato vinto da un architetto. Lo storico Sebastiano Scirè, secondo classificato, si è ribellato, ha fatto ricorso al Tar e ha vinto, ma l'Università non si è adeguata alle decisioni del tribunale amministrativo. E il caso finisce in Parlamento.

UNIVERSITA' DI CATANIA
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Ci ha pensato l’onorevole democratico Paolo Corsini a chiedere al ministro per l’Istruzione Francesco Profumo quali provvedimenti intende prendere sul concorso per il dottorato di storia contemporanea che ha visto relegato, alle spalle di un architetto, lo storico Giambattista Scirè, noto per i saggi editi con Bruno Mondadori.

Il concorso è stato bandito l’11 agosto del 2011 con un decreto del rettore dell’Università di Catania Antonino Recca. Un concorso importante che prevedeva un contratto di lavoro per lo svolgimento di attività di ricerca, didattica e didattica integrativa di storia contemporanea. Il 4 ottobre del 2011 viene nominata la commissione esaminatrice scegliendo professori emeriti a livello nazionale: Luigi Masella (università di Bari), Simone Neri Serneri (università di Siena), Alessandra Staderini (università di Firenze). I candidati del concorso dovevano essere selezionati grazie a una valutazione comparativa delle pubblicazioni attribuendo 30 punti ai “titoli” e un massimo di 70 alle pubblicazioni.

Secondo la ricostruzione dei fatti contenuta nell’interrogazione dell’onorevole Corsini, al momento di valutare i “titoli” di ciascun candidato, “la commissione abbassava a 4 punti (anziché 7) il punteggio massimo attribuito al titolo di dottore di ricerca o equivalente”. E poi, “relativamente alle pubblicazioni -si legge ancora nell’interrogazione- la commissione aumentava a 20 punti (anziché 10) il punteggio massimo attribuito a ciascuna monografia”.

La sorpresa arrivava con la graduatoria che vedeva al primo posto addirittura un architetto: M. N. con tre punti in più rispetto allo storico Giambattista Scirè. Assistito dall’avvocato Fabrizio Traina, Scirè fa l’accesso agli atti e scopre che la prima classificata “non è in possesso del dottorato di ricerca – si legge nell’interrogazione parlamentare – è in possesso di una laurea in architettura conseguita presso l’Università di Venezia”. E ancora, dal curriculum della prima classificata risultano: “un master afferente a pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale, incarichi di docenza di Storia dell’architettura, partecipazione a convegni di studio su gestione del territorio, urbanistica, architettura archeologia”, ma soprattutto, l’architetto M.N. può vantare, tra le proprie pubblicazioni, due saggi curati direttamente dallo stesso professore che nel concorso catanese era stato nominato presidente della Commissione.

Carte alla mano, lo storico Scirè ricorre al Tar e vince. Il rettore di Catania chiede alla commissione di ricalcolare il punteggio ma invano: dopo una riunione presso l’università La Sapienza di Roma la Commissione conferma la graduatoria.

Fatte queste premesse, l’onorevole Corsini chiede al ministro per l’Istruzione Francesco Profumo “se sia a conoscenza di quanto esposto e se abbia adottato o ritenga utile adottare iniziative, se del caso normative, al fine di stabilire criteri di valutazione tali da evitare una arbitraria discrezionalità delle commissioni universitarie, in modo da riportare fiducia nelle istituzioni universitarie e nei concorsi, garantendo che la selezione del personale avvenga attraverso meccanismi pienamente trasparenti”. L’interrogazione è ancora in corso, l’onorevole e lo storico attendono risposte.


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