"Un covo di pusher e clochard"| Via Maqueda, il palazzo nel degrado - Live Sicilia

“Un covo di pusher e clochard”| Via Maqueda, il palazzo nel degrado

Il palazzo abbandonato in via Maqueda 149

L'anno scorso è stato trovato un cadavere. Ora viene preso di mira da spacciatori e senzatetto.

PALERMO – L’impalcatura è ancora lì, con tanto di cartello che indica l’inizio dei lavori nel 2010 e il termine nel 2012. Da quella data sono però trascorsi ormai quasi sette anni e, nel frattempo, il palazzo si è trasformato in un rifugio per senzatetto e giovani che consumerebbero droga. Siamo nel centro storico della città, nel tratto di via Maqueda parzialmente pedonalizzato, all’altezza del civico 149.

Tra le panchine e le fioriere, il palazzo maestoso che si trova accanto all’archivio storico comunale e a pochi metri dalla chiesa di San Nicolò da Tolentino, si presenta totalmente abbandonato. A parlare chiaro sono le vecchie lamiere che coprono a stento l’entrata, ormai usurate dal tempo e dalle continue manomissioni di chi accede al suo interno. Basta dare una sbirciata per notare la presenza di giacigli improvvisati e di ciò che resta dei bivacchi notturni.

Scarpe, vecchi vestiti, siringhe, preservativi: nel cuore del capoluogo, la struttura che doveva essere ristrutturata è ormai completamente in preda al degrado. Tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine più volte. A chiamarle sono i residenti e i commercianti della zona, stanchi di dover assistere frequentemente ad episodi preoccupanti. Basti pensare che lo scorso anno all’interno del palazzo abbandonato fu trovato un extracomunitario senza vita.

Un episodio che non ha impedito, negli ultimi mesi, a clochard e tossicodipendenti di rifugiarsi al piano terra. “Non ne possiamo più – dice chi lavora in via Maqueda -. Spesso sentiamo urla, vediamo ragazzini entrare ed uscire di mattina, probabilmente fumano spinelli. Di sera la situazione peggiora. Chi abita qui vicino – dicono – è convinto che lì si spacci. Si parla tanto della rivalutazione di via Maqueda, ma forse non si riflette su quante cose ci siano ancora da fare”.

Qualche sera fa l’ennesimo intervento della polizia. In seguito al furto di alcuni contatori, infatti, l’acqua ha invaso il marciapiede antistante. “Non è l’unico furto che si è verificato – spiegano i dipendenti dell’archivio di Stato – perché manca ormai anche parte dell’impalcatura sul retro”. E, in effetti, è sufficiente percorrere pochi metri per notare che molti tubi in ferro sono stati asportati. “Qui – aggiungono – siamo in pericolo anche noi. Potrebbe verificarsi un cedimento. Inoltre non è un bel biglietto da visita per i nostri visitatori”.

L’impalcatura, realizzata proprio nel 2010, avrebbe dovuto permettere la ristrutturazione e realizzazione di alcuni appartamenti da parte di un privato. “Aveva ricevuto la concessione necessaria per opere del genere nel centro storico – spiega un artigiano di via Giardinaccio – ma poi i lavori si sono fermati. Da allora quel tratto di strada è morto. E mi dispiace notare che la mattina, prima di andare a scuola, si rifugiano lì anche delle ragazzine. Non so cosa facciano, ma ciò è molto preoccupante. Via Maqueda non può essere il giore all’occhiello della città soltanto tra il Teatro Massimo e i Quattro canti – aggiunge -. sarebbe necessaria maggiore attenzione anche nel tratto fino alla stazione centrale”.


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