Un dibattito sul racket | e un ricordo di Pio La Torre - Live Sicilia

Un dibattito sul racket | e un ricordo di Pio La Torre

Oggii il terzo giorno del Festival della legalità. Ecco il programma di tutti gli avvenimenti previsti nella giornata.

Festival della Legalità, terzo giorno
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Terzo appuntamento venerdì 20 luglio con il “Festival della Legalità in Tour”. Alle 17 sul lungomare di Marinella di Selinunte, nella piazza Empedocle, si aprono le iscrizioni di “Un calcio alla mafia”, torneo di calciobalilla “umano” i cui vincitori si aggiudicano ogni giorno le magliette con la riproduzione di uno scatto che ritrae insieme Falcone e Borsellino. Alle 19 è in programma il caffè letterario “Denunciare il racket conviene”. A confrontarsi saranno l’imprenditore antiracket Nicola Clemenza, il preside del Liceo Classico di Castelvetrano Francesco Fiordaliso, il referente di Libera Castelvetrano Maria Teresa Nardozza Buccino e il legale dell’Associazione Antiracket di Trapani Giuseppe Novara.

Alle 21.30 appuntamento con la mini-rassegna teatrale del Festival. In programma “Fango”, dramma didattico di Gabriello Montemagno in ricordo di Pio La Torre, rappresentato dalle allieve del liceo classico “G. Pantaleo” di Castelvetrano e dall’Akkademia “F. Centonze” del Teatro Selinus di Castelvetrano, con la regia di Giacomo Bonagiuso. Il dramma, in due tempi, è stato commissionato a Montemagno dal Centro Studio Pio La Torre per ricordare l’impegno profuso dal politico (caduto trent’anni fa sotto i colpi di Cosa nostra) cui si deve la prima legge antimafia della storia d’Italia. Nato con l’obiettivo di favorire la formazione di una coscienza civile e democratica contro la subcultura e gli stereotipi mafiosi, “Fango” mira ad accrescere in particolare la curiosità delle nuove generazioni e il loro impegno civile. Il personaggio Don Fango, che da mafioso, organizzatore violento di traffici illeciti ed intrattenitore di rapporti con politici compiacenti, diventa egli stesso politico, descrive in maniera efficace la natura moderna del fenomeno mafioso che abbiamo visto scorrere nei 150 anni dall’Unità d’Italia ad oggi. La peculiarità della messa in scena di Bonagiuso è quella di trasformare questi tipi della “mafiosità” in maschere, affidandone l’interpretazione ad un cast esclusivamente femminile.

Due le installazioni temporanee che saranno visitabili, a partire dalle 18, per tutta la durata del Festival. La prima, “Una vita in cronaca. Per rompere il silenzio”, è dedicata al cronista di giudiziaria Mario Francese ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979. Foto, cronache e commenti si alternano in 31 pannelli che illustrano la sua vita come uomo e come professionista. L’installazione è curata dalla famiglia Francese. La seconda esposizione dal titolo “Non tutti i pizzini sono uguali”, a cura di Patrizia Panebianco e Claudio Reale, è invece un percorso espositivo in cui si susseguono biografie, manoscritti e analisi grafologiche di personaggi che, nel bene e nel male, hanno contrassegnato la storia della mafia e dell’antimafia in Sicilia. Da un lato i “buoni” Libero Grassi, Ivan Lo Bello, Pietro Grasso, Paolo Borsellino, Rita Atria; dall’altro i “cattivi” Giuseppe Falsone, Gianni Nicchi, Domenico Raccuglia, Bernardo Provenzano, Matteo Messina Denaro, Sandro, Salvatore e Calogero Lo Piccolo. Per tutte e cinque le giornate del Festival, infine, un Ulivo “piantato” nella piazza Empedocle di Marinella di Selinunte raccoglierà i pensieri di quanti vorranno dedicare un ricordo scritto ai due magistrati caduti nelle stragi del 1992.

Il programma completo del “Festival della Legalità in Tour” e gli aggiornamenti sulla manifestazione sono disponibili su www.livesicilia.it.

 


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