Si intitola “Un filo sottile” (edizioni Leima) ed è il nuovo romanzo dello scrittore, e magistrato (procuratore aggiunto a Trapani), Maurizio Agnello. Solo. Sempre più solo. Non è una sensazione quella che prova il protagonista, il sostituto procuratore Fabio De Falco, ma una presa di coscienza.
Il Pm deve fare i conti con le scelte che ha compiuto in passato, quelle che gli hanno fatto provare il brivido dell’illecito, in mezzo a una nuova indagine che parte dalla ricerca del latitante numero uno d’Italia, e si allarga verso i confini regionali e nazionali, tra piani terroristici, massoneria e interessi politici, fino a formare una matassa sempre più ingarbugliata che De Falco dovrà dipanare. Quali saranno le scelte che deciderà di compiere adesso? E chi c’è davvero dietro quella scia di morte e corruzione?
De Falco si conferma un personaggio verticale. Scomodo e anti eroe. Lontano dal cliché, costruito a tavolino, del magistrato antimafia a cui piace vivere di immagine. Meglio lontano che sotto i riflettori. De falco è capace di guardare dove altri non si spingono. Inevitabile associare il latitante del libro a Matteo Messina Denaro. Realtà e fantasia si intrecciano, ma il finale è tutt’altro che scontato.