Un fiume di rifiuti| da Palermo alla provincia - Live Sicilia

Un fiume di rifiuti| da Palermo alla provincia

Coinres senza fondi: "Lavorano 9 invece che in 90"
di
2 min di lettura

La scia di rifiuti e cassonetti stracolmi da Palermo si allunga nei comuni della fascia costiera. Alle grandi difficoltà dell’Amia nel capoluogo, si sommano quelle della provincia. I ventuno comuni più vicini a Palermo sono infatti serviti per la raccolta dell’immondizia dal consorzio Coinres, al quale però non arrivano adeguati finanziamenti dalle amministrazioni locali. I 512 dipendenti ricevono gli stipendi con oltre un mese di ritardo e adesso sono anche finiti i soldi anticipati dalla Regione.

La situazione è critica soprattutto lungo il viale Sant’Isidoro ad Aspra, frazione di Bagheria (Pa), la strada che conduce al cimitero, dove si continuano ad ammassare carcasse di frigoriferi, copertoni, materiali edili, pezzi di auto. I lavoratori del Coinres Ato 4 sono in agitazione e la raccolta va a rilento. A pochi metri dalla villa settecentesca di Aspra si susseguono i cumuli di rifiuti, anche pericolosi abbandonati ai bordi delle strade. I cassonetti stracolmi da giorni non riescono ad accogliere tutta la spazzatura, che spesso finisce per strada.

“A Bagheria – dice il direttore generale del Coinres, Riccardo Incagnone – tra operatori ecologici, autisti e caposquadra dovrebbero lavorare circa 90 persone, invece in servizio ce ne sono solo nove. Gli altri non lavorano perché mancano gli indumenti di sicurezza. L’ultima fornitura risale all’inverno 2006. Inoltre, manca anche il medico interno che dovrebbe attestare lo stato di salute dei dipendenti e sottoporli alle vaccinazioni. Ho rappresentato più volte il problema al prefetto, al questore e al comandante provinciale dei carabinieri”. Inoltre, proprio in viale Sant’Isidoro tre lavoratori del Coinres sono stati sorpresi dai carabinieri a scaricare abusivamente rifiuti ingombranti e speciali. “Erano tre dei nove che lavoravano”, ha ammesso Incagnone. “La situazione è critica anche a Ficarazzi – aggiunge – e a Misilmeri dove si lavora a singhiozzo. Va meglio a santa Flavia, ad Altavilla e a Bolognetta, ma solo per il senso di dovere e la partecipazione ai problemi della città degli operatori”. Non bastano, quindi, i controlli dei vigili urbani. Anche il personale del nucleo operativo di protezione dell’ambiente è ridotto perché la maggior parte dei dipendenti si occupa di viabilità.

A Bagheria e in alcune zone di Villabate, inoltre, anche a causa del basso numero di cassonetti (molti vengono periodicamente bruciati) i rifiuti sono appesi con una corda ai balconi degli appartamenti e vengono raccolti a mano dagli operatori. “Mancano – ha concluso Incagnone le minime condizioni igieniche. La situazione è tragica. Ogni giorno per far andare avanti il Coinres servono circa 100 mila euro. In cassa ne sono rimasti solo 200 mila e il commissario ad acta, Giorgio D’Angelo, nominato lo scorso 18 giugno dalla regione, ha concluso il suo mandato il 18 ottobre scorso”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI