Borsellino, la nostra diretta | Crocetta: "Le sentenze si rispettano" - Live Sicilia

Borsellino, la nostra diretta | Crocetta: “Le sentenze si rispettano”

La partenza della fiaccolata

Il giorno di via D'Amelio nel ricordo del sacrificio di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina. LE IMMAGINI.

La memoria
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20.50. E’ partita da piazza Vittorio Veneto, a Palermo, la fiaccolata in memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, promossa dalle sigle “Comunità ’92” e “Forum XIX Luglio”, nel ventunesimo anniversario della strage di via D’Amelio. In testa al corteo, dietro al grande striscione “Paolo Vive” ci sono Giorgia Meloni, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Fabio Granata e l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Tra le quaranta associazioni che hanno aderito alla manifestazione, giunta alla sua diciassettesima edizione, molte sono le realtà delle varie città siciliane che si stanno mobilitando, con pullman e carovane di auto, per raggiungere Palermo. Da piazza Vittorio Veneto, la fiaccolata arriverà in via D’Amelio dove verrà deposto un tricolore e intonato l’inno nazionale.

18.42. “Il miglior modo per non vanificare il sacrificio di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta è proseguire quotidianamente la lotta alla mafia e ad ogni forma di illegalità, che è la priorità del Pd per cambiare la Sicilia”. Lo ha detto il segretario regionale dei democratici, Giuseppe Lupo, ricordando Paolo Borsellino nell’ambito dell’iniziativa “Un partito unito per governare la Sicilia e l’Italia nella legalità”, in corso nell’Hotel NH di Palermo. “Il Partito democratico – aggiunge Lupo – sostiene l’impegno dei dirigenti e degli amministratori locali del Pd ed innanzitutto l’iniziativa del presidente Crocetta che in pochi mesi di governo ha già avviato un lavoro straordinario per la trasparenza amministrativa contro ogni forma di malaffare”.

18.37. “Le sentenze si rispettano. La magistratura non può avere torto quando non ci conviene. Alcune sentenze dividono l’opinione pubblica”. Lo ha detto il governatore siciliano, Rosario Crocetta, commentando – nell’ambito delle manifestazioni per la strage di via D’Amelio – la sentenza d’assoluzione del generale dei carabinieri Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu dall’accusa di favoreggiamento aggravato alla mafia.

18.25. “Quando i poteri sono così forti e insidiosi non è facile scoprire la verità. Nel caso della morte di Borsellino non esiste un’unica spiegazione ma più verità”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, alla caserma Lungaro, dove il presidente del Senato Piero Grasso ha deposto una corona di fiori in ricordo di Paolo Borsellino e degli agenti di scorta assassinati nella strage di via D’Amelio. “Qui non è un problema di mafia comune – ha proseguito – ma c’é stata una macchina organizzativa complessa senza la quale non sarebbe stato possibile il delitto. Rimango molto fiducioso, la magistratura sta lavorando bene”.

17.51. Il presidente del Senato Piero Grasso ha deposto una corona di fiori alla caserma Lungaro di Palermo per commemorare il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, assassinati 21 anni fa in via D’Amelio.

17.47. “Il mio governo ha messo al primo posto la lotta contro la corruzione e la mafia in favore della trasparenza, perché da qui passa il riscatto e il futuro della Sicilia che è la regione che ha pagato con i suoi uomini migliori, come Falcone, Borsellino, Pio La Torre, il prezzo più alto nella lotta alla mafia”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, arrivato in via D’Amelio per rendere omaggio alle vittime della strage di 21 anni fa.

17.38. “La fierezza e la dignità con la quale andò incontro alla morte rappresentano un magnifico dono che ha voluto dare al suo prossimo, purtroppo anche ai tanti farisei che non lo meritano”. Lo ha detto il pubblico ministero Nino Di Matteo, intervenuto in via D’Amelio nell’ambito delle manifestazioni in corso per ricordare le vittime dell’eccidio. Di Matteo ha ricordato poi “la lontananza dal potere di Paolo Borsellino l’amore vero per il proprio Paese, la capacità di esporsi e rischiare sempre in prima persona per lottare contro il potere mafioso e per scuotere, con le sue pubbliche denunce, le tante coscienze addormentate e piegate alle perverse logiche del potere del più forte rispetto al diritto del più indifeso”. “Occorre difendere il fondamentale principio della separazione democratica dei poteri – ha aggiunto Di Matteo – nessuno può assistere indifferente alla sempre più squallida violazione dei principi della nostra Costituzione – della quale tutti, per primi, dovrebbero dimostrare di essere fieri difensori, a tutti i costi, anche quando il pericolo della violazione deriva dalle condotte di uomini che indegnamente ricoprono cariche istituzionali. Continueremo a cercare la verità, anche nel pericoloso clima di macerata ostilità e indifferenza che si sta creando”.

17.30. Un gruppo di esponenti del Movimento Agende Rosse hanno voltato le spalle volutamente quando, in via D’Amelio, dove si commemorava la strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino, sono giunti il presidente del Senato Piero Grasso, il presidente della Regione Rosario Crocetta e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Gli organizzatori della manifestazione, che fanno capo al Movimento, avevano annunciato che non ci sarebbero state contestazioni plateali alle istituzioni, ma che i partecipanti avrebbero sollevato le agende rosse, simbolo della verità negata sulla strage, e avrebbero voltato le spalle.

15.33. “La strage di via d’Amelio continua ad essere una pagina atroce e inquietante della storia di questo Paese. C’è bisogno di fare piena luce su quella tragica giornata ed è nostro dovere cercare con tenacia la verità. Solo così si potrà onorare pienamente il sacrificio di Paolo Borsellino e di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina”. E’ quanto chiede Rosy Bindi. “All’esempio di lavoro e abnegazione di Borsellino e Falcone si devono le tappe più importanti della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata. Una battaglia che non è ancora vinta e nella quale non si può abbassare la guardia. Vanno anzi rafforzati e affinati tutti gli strumenti investigativi e legislativi necessari. Tra questi, penso alle nuove norme sul voto di scambio che mi auguro il Senato approvi in via definitiva prima della pausa estiva. Sarà il modo migliore per dimostrare di aver imparato la lezione di chi ha dato la vita per difendere sicurezza e legalità, principi fondamentali della democrazia”.

 

 


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