Il famoso film del 1978 di John Milius racconta le temerarie azioni di tre impavidi ragazzi professionisti di uno sport estremo, coraggioso e spericolato, che cavalcano onde di smisurata altezza affrontando con spericolatezza la sfida che si pone davanti e oltre i limiti dello sport, sfidando con tenacia e sicurezza le impervie onde che sormontano le loro tavole costruite e progettate per affrontarle. Preparazione, equilibrio, tecnica, strategia e soprattutto muscoli, hanno sfidato e vinto la battaglia. Con la convinzione e la forza i tre protagonisti di “Un mercoledì da leoni” sono riusciti a trionfare sul moto ostile e burrascoso che l’orizzonte offriva loro, cavalcando montagne d’acqua altissime, ma visibili e calcolabili, feroci e forsennate, ma addomesticabili per la precisione con cui si ripetevano e riproponevano. Lucidi, preparati, ferrei, tenaci, irriducibili e forti miravano alla battigia che li avrebbe accolti vittoriosi delle furie di Nettuno.
Trionfatori e con in pugno il tridente strappato e orgogliosamente innalzato dal muscoloso arto, erano i conquistatori di una sfida che al di là del loro coraggio rappresentava una convinzione: la convinzione del sentimento come principio e dell’ostinazione come mezzo.
Mercoledì prossimo è convocata l’ennesima seduta all’Ars da cui dipende praticamente il futuro del governo attuale.
Sarà un mercoledì da leoni o il solito mercoledì da agnelli? O forse un mercoledì da volpi?
G.A.
Mercoledì Lombardo andrà in aula uscendo dal provvidenziale ricovero di
una baia di ridosso che gli ha offerto Miccichè, in cui si è riparato
con la sua tavola da surf aspettando che le intemperie della burrasca
politica si quietassero, o affronterà con coraggio, muscoli, strategia e
ostinazione le onde che si contrappongono alla battigia in cui dovrà
piantare la bandiera del suo (nuovo?) buon governo?
O forse quatto nella baia del ricovero, si inerpicherà sullo scoglio più
alto, trasportando sottobraccio la sua piccola imbarcazione, per portare
lo sguardo al di la della rada, verso il mare aperto, e continuare a
sperare che le correnti contrapposte, scontrandosi, mitighino le alte e
confuse onde della tempesta?
Forse.
Forse sarà un mercoledì da volpi.