Un Palermo grintoso | ritrova la vittoria - Live Sicilia

Un Palermo grintoso | ritrova la vittoria

Palermo Chievo 3-0
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Partiamo da una certezza: il Chievo non è il Real Madrid. Ma tre punti per un Palermo reduce da un mese nero in cui l’ultima vittoria risale all’impresa del 5 ottobre contro la Juventus a Torino, sono un’iniezione di fiducia non indifferente per la squadra di Ballardini che può tornare a sorridere.

La sfida contro i gialloblu di Iachini nascondeva insidie che per fortuna non si sono materializzate sul prato verde di viale del Fante. Ci si aspettava un Palermo a corto di idee per l’assenza di Liverani e così per certi versi è stato. Ma i rosanero ci hanno messo l’orgoglio e la grinta che erano mancati a Lecce e alla fine ne è venuta fuori una vittoria netta, che dà ossigeno alla classifica dei siciliani riportando il buon umore in squadra. Ballardini, orfano del fosforo e della qualità di capitan Liverani, ha messo in campo un Palermo combattente, con il “solito” 4-3-1-2 in cui il danese Kjaer ha ricoperto il ruolo di centrale difensivo accanto a Carrozzieri. A centrocampo Nocerino, Migliaccio e Bresciano hanno avuto il mandato per rompere il gioco veronese e rilanciare l’azione offensiva per Simplicio, Cavani e Miccoli apparsi in buona condizione dopo la deludente prova di via del Mare.

Nessuna sorpresa in casa Chievo. La formazione dell’ex rosanero Iachini (accolto con affetto dal pubblico del Barbera ndr), arrivata al Barbera in condizioni di classifica disperate, si è affidata a un 4-3-1-2 in cui si sono fatte sentire le assenze di Italiano, Malagò e Langella. I dubbi principali per Iachini alla vigilia erano proprio in mezzo al campo dove, nel turno infrasettimanale di mercoledì scorso, Patrascu e Luciano non hanno reso secondo le attese. L’ex centrocampista rosanero ha comunque rinnovato la fiducia al rumeno e al brasiliano che accanto a Bentivoglio hanno agito alle spalle del trequartista Marcolini e alle punte Pellissier e Bogdani.

A differenza di quanto possa fare pensare il 3-0 finale non è stata una partita spettacolare quella tra i rosa e i clivensi. Una sfida in cui è stata premiata la maggiore qualità del Palermo che in certi frangenti ha anche incassato il credito aperto con la dea bendata nelle ultime settimane.

I rosa hanno cercato di imporre il proprio gioco sin dalle prime battute di gara ma i pericoli per gli ospiti sono arrivati quasi esclusivamente da calci piazzati. Così già al 4’ i rosanero hanno fatto tremare Sorrentino con il danese Kjaer che, su un corner pennellato da Miccoli, ha mandato sopra la traversa un’incornata facile facile. Appena tre minuti dopo il salentino non ha una mira migliore sparando in curva sud un destro scoccato dal limite dell’area veronese dopo aver raccolto una corta respinta della difesa clivense.

Dopo una ventina di minuti di studio in cui le due squadre si sono annullate a vicenda per effetto dei moduli speculari con cui erano schierate il match volta pagina a favore dei rosa. Il pericolo arriva ancora da un corner di Miccoli in occasione del quale Yepes atterra Kjaer pronto allo stacco in area di rigore. Sul dischetto Miccoli è implacabile e porta a sei reti il suo bottino stagionale.

E’ a questo punto che gli ospiti vivono il loro miglior momento con una fiammata d’orgoglio che dura troppo poco ed è neutralizzata da Fontana e dalla fortuna dei rosa. Subito dopo aver rimesso in gioco la sfera, infatti, i gialloblu si rendono due volte pericolosi: prima con Pellissier che colpisce il montante alla sinistra di Fontana e subito dopo con Luciano. Il brasiliano, infatti, colpisce la traversa interna con un colpo di testa, ma la palla rimbalza fuori dalla linea di porta e poi viene smanacciata da Fontana.

Al 37’ il raddoppio del Palermo, ancora da un calcio d’angolo battuto da Miccoli per l’accorrente Kjaer che stavolta trafigge Sorrentino alla sua sinistra dedicando la rete alla compagna in tribuna.

Ci si aspetta la reazione dei veronesi ma la manovra degli ospiti è sterile. Gli spazi per i rosanero adesso sono maggiori, così al 44’ Cavani ha a disposizione l’occasione che potrebbe chiudere i conti definitivamente. L’uruguagio si invola solo verso la porta di Sorrentino ma il suo destro è impreciso e si spegne sopra la traversa veronese. Neanche un giro di lancette d’orologio e il talento sudamericano si fa perdonare l’errore precedente mettendo dentro il tris rosanero. L’azione di contropiede è da manuale: Nocerino e Miccoli con due tocchi mettono l’attaccante davanti a Sorrentino che abbocca alle finte di Edinson e non può fare altro che raccogliere la sfera dentro la rete.

La partita potrebbe tranquillamente terminare dopo la prima frazione di gioco. Il Chievo, sotto di tre reti e con un solo punto di vantaggio in classifica sulla Reggina fanalino di coda della serie A, è volenteroso ma conscio dell’impossibilità di riaprire la gara ben salda nelle mani della squadra di Ballardini. E neanche l’espulsione di Bresciano (doppia ammonizione ndr) in avvio di ripresa rianima le sorti della gara. Iachini le prova tutte per riaccendere le speranze ospiti. Mette dentro prima Iunco, poi Pinzi ed Esposito ma la musica non cambia. L’ex giallorosso sulla destra cerca di creare qualche grattacapo in più Luciano a Balzaretti ma il risultato non si schioda. Il dato più significativo arriva dal nostro taccuino, in cui la prima azione degna di nota della ripresa è targata 17’, con un colpo di testa di Bogdani che scheggia l’incrocio dei pali. Poi bisogna aspettare il 30’ quando un destro di Iunco finisce sui tabelloni pubblicitari.

Così il Palermo si limita ad arginare gli ospiti in attesa del triplice fischio di un buon Mazzoleni prima del quale c’è tempo solo per un contropiede sprecato da Cavani dopo una sgroppata di 40 metri. A una decina di minuti dalla fine Ballardini dà spazio a Budan e Tedesco concedendo la passerella a Miccoli e Simplicio. Finisce con i rosa in gloria e il pubblico che osanna il nuovo idolo danese Simon Kjaer, a cui va la palma di personaggio della domenica e il merito di aver dato il là alla vittoria numero 5 della gestione Ballardini. Gli spettri viola sembrano allontanarsi, ora sotto con il Torino, una città che quest’anno pare portare bene ai colori rosanero.


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