PALERMO – Fabrizio Miccoli ha incontrato Maria Falcone e si è scusato per l’insulto che rivolse al fratello mentre parlava con il figlio di un mafioso con il quale ha condiviso una condanna per estorsione.
Infangò la memoria di un martire e con essa la coscienza collettiva dei siciliani che stanno dalla parte di Giovanni Falcone.
Le scuse di ieri pomeriggio, nel corso di un incontro alla fondazione che porta il nome del magistrato assassinato dalla mafia, sono apparse sincere e Miccoli è stato “perdonato”.
C’è una sorta di condizione per archiviare il passato. Non basta una semplice visita, bisogna lasciare una traccia più profonda.
Il pensiero di Maria Falcone può essere così riassunto: “Miccoli è stato perdonato ma le cose dette restano e per guardare avanti servono gesti concreti”.
Alla Fondazione Falcone Miccoli ha parlato di un suo impegno in un progetto per dare vita ad una squadra di calcio alla Kalsa, il quartiere dove è nata l’amicizia e la connivenza poi sfociata nella storia dell’estorsione. Una squadra “sociale” che coinvolga i ragazzi a rischio, un modo per toglierli dalla strada.
Il gesto
Gesti concreti, dunque. La Fondazione ospita il “museo del presente”, diretto da Alessandro De Lisi. A palazzo Jung, in via Lincoln a Palermo, sono esposti la penna, le agende, le fotografie di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
È un luogo per custodire la memoria e renderla viva, presente. “C’è una lista di persone che chiedono scusa – spiega De Lisi – e siamo anche un po’ stufi, adesso bisogna fare cose concrete, per aiutare il quartiere”.
Alla Fondazione c’erano Maria Falcone e il consigliere Vincenzo Di Fresco. Hanno accolto Miccoli, accompagnato dal presidente del Palermo Dario Mirri.
Sollecitava l’incontro da tempo per sé stesso e per i figli. È apparso provato dalla condanna scontata e dalle polemiche per le offese alla memoria del magistrato, potrà continuare a impegnarsi.
Se l’ex calciatore del Palermo oltre alle scuse manterrà l’impegno e arriveranno i gesti concreti allora sì quell’offesa – “vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone” – farà definitivamente parte degli errori del passato di Miccoli.