Ballardini sulla graticola. Pare che Maurizio Zamparini in una riunione segretissima ci abbia fatto una croce su (come il Daltanius, ricordate la sigla?). Il motivo? Soprattutto uno, sciorinato alla fine della riunione: “E poi, non mi chiama più ‘Papi’ da settimane…”. Alla riunione segretissima erano presenti: il cane di Foschi (che ha mantenuto una presenza occulta in seno alla società), l’ultimo pacco di Marlboro di Sabatini, il sorriso di Sagramola (cioè, in pratica non c’era nessuno, non so se afferrate l’umorismo sottile), tutto Giacomino e il panellaro della via D’Ossuna (noto agit-prop della causa rosanero). La mia fonte segreta – non la rivelerò mai – mi dice che Zamparini si sarebbe comportato come “Papi”, quello vero e rossonero, che – secondo Repubblica – avrebbe scelto Noemi l’inclita direttamente da un book fotografico. Ecco, lui ha scelto Ballardini da un book di allenatori. Purtroppo si è confuso di parrucchiere e pensava che fosse Spalletti. Da qui uno degli equivoci che hanno minato il rapporto. Chi è la mia fonte? Non lo rivelerò giammai. Posso solo dire che mi ha detto, dopo la chiacchierata: “Vuoi pure un chilo di cazzilli?”. Tiremm innanz. La perla della settimana? Del Neri che saltella, cercando di copiare il ritmo degli ultras che l’osannano. Purtroppo non tiene il tempo e finisce per somigliare a un tarantolato pure lui sulla graticola. Porcheria della settimana, la “cafuddata totale” al termine di Torino-Genoa. La cosa più acuta e acuminata l’ha detta Gasperini: “Che una squadra alla fine giochi, effettivamente fa notizia”. Problema dei trasporti. Ballardini: “Non so se arriverò alla gara con la Samp”. E Zamparini: “Ti posso prestare la bici di un amico mio. Si chiamava Francesco Guidolin. Sono o non sono un ‘Papi?'”. Sogghignava, dicono.
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