Una telefonata e scoppia la pace |Il Pd "benedice" l'accordo - Live Sicilia

Una telefonata e scoppia la pace |Il Pd “benedice” l’accordo

Giuseppe Lupo e Rosario Crocetta

Gucciardi e Cracolici "pontieri" tra Lupo e Crocetta. Il gelo al momento dell'incontro, poi il chiarimento. E oggi le correnti dei democratici tornano a riunirsi per stringere i tempi del rimpasto

Il retroscena
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PALERMO – Il primo spiraglio, in mezzo alla bufera, lo aveva lasciato aperto il solito Baldo Gucciardi. Il presidente del gruppo parlamentare del Pd, infaticabile ricercatore di mediazioni e sintesi, elaborando il documento partorito dall’infuocata riunione di gruppo dell’altroieri all’Ars, aveva cesellato le parole. Insistendo sulle priorità da affrontare con un rilancio dell’azione di governo ed evitando i toni assai accesi e polemici che invece, negli stessi minuti, irrompevano nel comunicato stampa di Giuseppe Lupo, irritato dagli attacchi di Crocetta, “volgari e intimidatori” a detta del segretario. Nel documento del gruppo parlamentare, invece, i veleni non trovavano posto. Lasciando intravedere la possibilità di una ripresa del confronto, che nelle dichiarazioni di Lupo pareva invece ormai del tutto perduta.

Nello spiraglio lasciato aperto da Gucciardi, Crocetta si è subito inserito. Il presidente dà il “meglio” di sé quando attaccato, con i suoi efficaci show mediatici. Ma con quelli non si governa. Per governare serve il Pd e la sua deputazione al’Ars. E così, il presidente ha chiamato Gucciardi già l’altroieri sera. Una lunghissima telefonata, che ha avviato il processo di scioglimento del ghiaccio. Crocetta ha anche sentito Antonello Cracolici, che pur non avendo cariche nel partito, è rimasto ascoltatissimo e autorevole come quando ricopriva l’incarico di capogruppo nella precedente legislatura. E non c’è stato passaggio cruciale nella storia del Pd dell’ultimo anno, a Roma o a Palermo, in cui il deputato palermitano non sia stato coinvolto.

A Cracolici e Gucciardi, insomma, è toccato il ruolo di pontieri. E sono bastate 24 ore per organizzare il faccia a faccia con il presidente a Palazzo d’Orleans. Il gelo tra Crocetta e Lupo, che nelle ore precedenti erano arrivati a scambi di cortesie a livelli da duello rusticano, è durato solo pochi minuti. “Non ho fatto documenti ufficiali, erano interviste in cui si parla a ruota libera, sai quanta stima ho di te”, ha detto il governatore al segretario, archiviando subito come misunderstanding la polemica. Il clima si è subito disteso e i tre hanno avviato un confronto serrato sulle cose da fare, prima che sulla faccenda delle poltrone e del rimpasto. Il rosario delle emergenze è stato sgranato senza sconti. E al termine, si è convenuto di rilanciare questa seconda fase di governo. Che non appaia come una bocciatura della prima o come uno sconfessare la linea del presidente, a questo Crocetta (che ha già dovuto piegarsi al diktat dei deputati in giunta, uscendo sconfitto nel bracco di ferro da lui stesso ingaggiato) ovviamente tiene molto. I nuovi innesti dovrebbero essere quattro o cinque, perché, come ha subito detto Crocetta ieri ai compagni di partito, bisognerà trovar posto anche per Articolo 4 e Drs, i gruppi-corriera che si sono formati nel corso della legislatura raccogliendo deputati qua e là. Nel frattempo, mentre a Palazzo d’Orleans arrivava la delegazione Pd, l’Udc faceva sapere di gradire l’idea di deputati in giunta, e il presidente di Confindustria Antonello Montante diramava un comunicato in cui sostanzialmente si diceva: fate pure il rimpasto, se volete, ma governate. E così, nel giro di una manciata di minuti, la soluzione rimpasto ha vissuto un’accelerazione clamorosa e cone essa l’ingresso in giunta di Lupo e Cracolici.

Stamattina all’Assemblea regionale, i maggiorenti del Pd torneranno a incontrarsi, dopo l’ultima “riunione spontanea” dell’altroieri in via Bentivegna. Ci saranno i massimi esponenti di tutte le correnti (ma i democratici preferiscono chiamarle “aree”) e si dovrà trovare una sintesi, sostanzialmente “benedire” l’intesa col governatore. Poi, tra oggi e domani, il Pd rivedrà Crocetta. E si arriverà a lunedì prossimo, quando è in programma la direzione regionale del partito, forse già con un accordo in tasca. Il Pd infatti vuole che il rimpasto maturi già la settimana prossima, proprio per permettere ai nuovi assessori di lavorare ai documenti contabili e non ritrovarseli decisi da altri.


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