Al termine di Chievo-Palermo dicono che Zampa sfoggiasse la stessa capigliatura che Rino Foschi mostrava ai cronisti – ai tempi della sua era rosanero – durante la prima sessione di mercato. Per fortuna le parole del presidente– riferite dall’ottima redazione di Mediagol – sono state concilianti: “Quella di oggi (ieri, ndr) non è stata una squadra sfortunata, è stata una squadra messa male in campo dal nostro allenatore. Spesso a Ballardini abbiamo attribuito grandi meriti, ma a volte gli vanno imputati anche i demeriti. A Verona la partita l’ha persa il nostro allenatore. Sono veramente incaz**to ( in italiano nel testo) con Ballardini”. Ivan Drago col suo “Ti spiezzo in due” al confronto era un buono che cercava mediazioni.
Dal canto suo, il tenero Ballardini, successivamente intervenuto alle varie conferenze stampa di rito, ha tentato di azzannare chiunque gli ponesse una domanda del tipo: “Scusi, che ore sono?”, sventolando una faccia tendente all’isterico-guidoliniano che non lascia presagire nulla di positivo. Avesse almeno la bicicletta per sfogarsi! Invece no. Su, ragazzi, una mano sul cuore e l’altra al portafoglio: urge una colletta per regalare un monopattino al mister. Se non imparerà ad andarci, potrà tuttavia legarci sopra Simplicio e dare una bella spintarella per tenere il suddetto fuori dalla nostra area di rigore, o magari dallo stadio, che è meglio.
Insomma, qui casca l’asino (no, non stiamo parlando di Simplicio) dopo la partita con gli Asinelli. Siamo al copione già scritto. Zamparini attacca, il mister di turno si arrabbia o soffre in silenzio per esplodere prima o poi. E a fine stagione torna uno, sorteggiato tra Colantuono e Guidolin.
E siccome la disgrazia non viene mai sola, ecco che già alcune voci calunniosette si sono sprigionate per incanto sui prossimi impegni. Sentiamole: ora viene il Torino “sfardato” di Corini e di Foschi. E non gliela dai una mano? Quale sarà la prossima puntata della vicenda Palermo-Torino (una telenovela, visto che ora c’è la sosta)? Probabilmente il recapito di una grande testa di sarda a casa Sabatini.
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